martedì 30 giugno 2015

Irresponsabili scambi.

Il governicchio si è reso protagonista inconsapevole di irresponsabili scambi, aventi come bersaglio gli insegnanti e tutti coloro i quali orbitano – con diversi ruoli e funzioni – nel mondo della scuola. Un universo divenuto cratere. Neanche le ceneri ha lasciato l’inconsapevole governicchio. Inconsapevole perché i suoi illuminati esponenti, nominati per chiamata diretta dal Re-Renzi, poco o nulla hanno compreso del danno prodotto.
Scambi che hanno reso la Vera Scuola apparentemente vulnerabile, esposta al gratuito e disinformato dileggio di inesperti ed ignoranti. Perché la Vera Scuola ha dovuto tollerare la disinformazione da parte dei media asserviti al governicchio che, a sua volta, si è piegato a 90° ai voleri di una tedesca detta Angela.
E così si è verificata una lunga serie di scambi.
Gli insegnanti sono stati scambiati per squadristi; i precari sono stati scambiati per materia di ricatto dall’elevato valore socio-politico; gli studenti sono stati scambiati per lavoratori a cottimo senza diritto al salario; le famiglie sono state scambiate per entità valutatrici dell’operato di quegli stessi docenti squadristi, conservatori e reazionari di cui sopra; i dirigenti scolastici sono stati scambiati per direttori-sceriffi.

Irresponsabili scambi. Nulla di più. Poi è arrivato il maxiemendamento AS 1934.
E allora gli insegnanti tutti, quelli passivi, quelli disinteressati, quelli opachi, quelli squadristi (tutte definizioni appartenenti ad una irresponsabile, pertanto ininfluenti ed irricevibili sia nel merito, sia nella sostanza) avranno pensato che qualcosa potesse essere stato migliorato. Il popolo degli insegnanti pugliesi che annovera, tra i propri avi, il popolo della Magna Grecia e non gli Unni – barbari provenienti dal nord dell’Europa – avrà pensato: “sarà ca hann cangiàt ‘u piccìnn indr’a la nàca”. E chi abbia un po’ di dimestichezza con il greco, certamente riconoscerà nell’origine etimologica della parola dialettale “naca” il termine “culla” (nachè in greco).
E invece, a dispetto del galileiano “eppur si muove”, nulla è cambiato!  Il maxiemendamento contiene qualche errore di troppo; dimostra di non conoscere l’alfabeto italiano completo (art. 7, dopo la lettera i. dimentica j., k. e, incautamente, preservando la miglior tradizione dell’alfabeto fascista, passa alla l.);  richiama articoli che fanno riferimento ad altre norme totalmente sostituite (art. 14 c. 2 richiama l’art. 8 di un DPR sostituito); dimentica un “cui” (art. 17); inserisce un “cu” (art. 31); ripete ad immensum la frase “non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica” (art. 82); regala l’ennesima sforbiciata al numero delle assunzioni che dalle iniziali 160 mila era passata a 100.000 per poi divenire 55.258 nel maxiemendamento (art. 94); innesca una confusione estrema tra “mobilità territoriale e professionale” (art. 104); nomina l’Innominato (nel DdL 2994) chiamandolo INVALSI (nel DdL 1934); dall’art. 151 all’art. 176 disquisisce di edilizia scolastica e sicurezza uscendo totalmente fuori tema, considerato che la Riforma dovrebbe trattare del “sistema nazionale di istruzione e formazione”; continua a sorvolare sull’Università; continua a relegare la Scuola dell’Infanzia ad una Legge-Delega.
Il governicchio, nel tentativo di riformare tutto a qualunque prezzo non ha esitato a ricattare l’italica gente; non ha esitato ad abrogare la Vera Scuola scambiandola con quella che ha colpevolmente denominato la Buona Scuola NON senza dimenticare di istituire un Fondo (art. 131) per i risarcimenti ai ricorsi che già si preannunciano numerosi. Non una parola sulle classi sovraffollate; non un cenno sulla didattica inclusiva; non un segnale sulle competenze; non un accenno all’adeguamento delle istanze formative; non una parola sui criteri docimologici; nessuna chiarezza sui criteri di assunzione.
Il governicchio ha scambiato il CNPI per un ingombrante complemento d’arredo; ha scambiato le organizzazioni sindacali per ospiti inopportuni ed indesiderati; ha scambiato i CCNL per pompose quanto inutili norme da intagliare su misura per adeguarle alla Buona Scuola; ha scambiato il contratto a tempo indeterminato del personale della Vera Scuola con un contratto triennale eventualmente rinnovabile; ha scambiato l’orario di lavoro di una professione usurante – quale è quella degli insegnanti – con un orario di lavoro indeterminato ed incalcolabile.
Ha scambiato la Vera Scuola, comunità educante e formativa, per una multinazionale della mobilità senza limiti e della raccomandazione senza controlli; ha scambiato la categoria degli insegnanti per una casta di privilegiati; ha scambiato le graduatorie – ultimo baluardo di legalità perché fondate su titoli e servizio reso allo Stato – per maxicontenitori di professori abilmente inseriti in albi ed altrettanto abilmente rimescolati senza alcun criterio leggibile all’interno del DdL.
Il governicchio ha scambiato quattro o cinque baldanzosi giovincelli senza arte né parte all’interno della Vera Scuola – estensori materiali della Buona Scuola – con le madri ed i padri fondatori della Scuola della Repubblica, pubblica, libera, democratica ed inclusiva.
Irresponsabili scambi. Irresponsabili coloro i quali li hanno avallati. Irresponsabili coloro i quali li hanno votati. Irresponsabili gli assenti dall’aula. Irresponsabili gli assenti per scelta. Irresponsabili coloro i quali hanno gioito al passaggio della fiducia sul maxiemendamento-truffa. Irresponsabili perché quella fiducia ha tradito la fiducia degli italiani, degli insegnanti, degli studenti e delle famiglie. Irresponsabili i senatori, irresponsabili i deputati. Scandalosi perché la fiducia sulla quale esprimono il voto è una fiducia tra irresponsabili.
Irresponsabili che, “throwing the baby out with the bathwater”, hanno rigettato l’intera idea di formazione, hanno buttato via la concezione della cultura libera, hanno cestinato il progetto di una scuola inclusiva. Irresponsabili che hanno arbitrariamente stabilito di serbare per se stessi NOVE deleghe in bianco su questioni di fondamentale importanza. Deleghe che saranno oggetto di prossima definizione. Irresponsabili, che chiudono la questione con un “le faremo sapere”…
Irresponsabili.

Bianca Maria Cartella (Insegnante nella Vera Scuola)

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