sabato 14 novembre 2020

Maniglie lucenti e chiappe splendenti.

 

In Puglia abbiamo un problema. Un problema serio di competenze sull’assunzione di decisioni inerenti la scuola. La scuola vera però.

In Puglia, il Governatore ha deciso che la scuola-on-demand può funzionare per tutto il I Ciclo. Così accade che Conte apre ed Emiliano chiude, ma lascia uno spiraglio per i ragazzi speciali. Poi cambia idea, infatti Conte apre ed Emiliano chiude, ma vuole che i ragazzi speciali siano accompagnati da gruppetti di quattro o cinque alunni che, a turno, possano frequentare la scuola in presenza. Ma cambia nuovamente idea. Ogni venerdì. Conte apre ed Emiliano, ormai stufo del fatto che le sue brillanti proposte vengano cassate da un TAR si e da un TAR no, fa lo splendido: i genitori decideranno se mandare i propri figli a scuola oppure no. Ne danno comunicazione alla scuola e basta.

E’ un mondo meraviglioso la Puglia: i genitori scelgono e le scuole eseguono. Lo ha deciso Emiliano!

Peccato che costui non sappia che la scuola-on-demand non può funzionare e, se proprio la vogliamo far funzionare, ognuno deve fare delle rinunce:

-          - gli alunni a scuola devono rinunciare all’attenzione esclusiva dell’insegnante;

-          - gli alunni a casa devono rinunciare all’insegnante disponibile per sei ore;

-          - i genitori, che hanno operato una scelta, devono rinunciare ad ogni pretesa;

-          - gli insegnanti devono rinunciare al loro ruolo preciso: fare gli insegnanti.

Perché noi insegnanti non abbiamo possibilità di scelta!

Così organizziamo orari, sistematizziamo le istanze dei genitori, cercando di capire quale sia l’ultima scelta operata. Così trascorriamo le giornate in modo schizofrenico, tentando di realizzare le idee dello “splendido” in modo realistico, ordinato, fruibile e sostenibile.

E quindi:

-          - analisi delle comunicazioni dei genitori;

-          - predisposizione degli orari delle lezioni;

-          - organizzazione degli scaglionamenti per le entrate e le uscite;

-          - presa in carico dei repentini cambiamenti di idea del venerdì da parte dello “splendido”;

-          - presa in carico delle decisioni genitoriali che possono anche variare;

-          - controllo e potenziamento delle reti;

-          - controllo e acquisto di nuovi dispositivi (pc e tablet);

-          - analisi delle richieste dei dispositivi per gli alunni;

-       - organizzazione della didattica in presenza per chi è a scuola, della didattica digitale per chi è a casa, delle lezioni asincrone, delle lezioni sincrone, delle lezioni in modalità mista.

TUTTO CONTEMPORANEAMENTE. Questo facciamo.

Vorremmo fare gli insegnanti anche perché la scuola ha adottato tutti i protocolli di sicurezza durante il periodo estivo; la scuola ha misurato ambienti, attaccato adesivi tondeggianti sotto i banchi; controllato le distanze; allestito spazi riservati; stilato protocolli di sanificazione con l’amministrazione comunale; organizzato modalità di pulizia accurata di ambienti e suppellettili. La scuola è un luogo sicuro in cui studiare, incontrarsi, imparare ed insegnare.

Ogni ora vengono disinfettate maniglie delle porte e sedie degli insegnanti che si danno il cambio.

I ragazzi hanno capito ed imparato molte cose: sono cresciuti in fretta, sono rispettosi delle regole, osservano il rispetto anche tra gli adulti. I ragazzi hanno compreso tutto ed hanno compreso bene.

Noi insegnanti ci stiamo provando a garantire il diritto allo studio per tutti. Ed entrare in classe, ad ogni cambio dell’ora, con libri, quaderni, borsa, valigia a tracolla, pc acceso in mano (di proprietà personale perché non si possono usare gli oggetti altrui), mascherina doppia e visiera para-schizzi è un’emozione.

E’ un’emozione grande toccare la maniglia appena disinfettata (quindi umida); è un’emozione attendere che la cattedra si asciughi prima di poter posare tutti gli oggetti; è un’emozione accomodarsi su una sedia (umida anch’essa) che non potrà essere abbandonata se non al termine dell’ora di lezione; è un’emozione vivere tutta la mattinata con le finestre spalancate (per garantire il continuo ricambio dell’aria); è un’emozione vederli - in classe e a casa - attenti e consapevoli del fatto che questo momento storico sta cambiando le nostre vite.

Così, tra distanze siderali incolmabili e contatti personali a distanza; cercando un equilibrio tra scuola vera e scuola-on-demand; con la segreta speranza che restare seduti sulla sedia umida, ma disinfettata, possa essere di ausilio ad una serena conservazione della specie; tra bolli gialli attaccati sul pavimento e frecce direzionali ben sincronizzate; tra maniglie lucenti e chiappe splendenti armonizziamo il nostro quotidiano agire…

E son soddisfazioni!