E se il Governo non adottasse, entro 18 mesi
dall’entrata in vigore del DdL 1934, i decreti legislativi che prevedono nove
deleghe in materia di istruzione? Cosa accadrebbe? Si continuerebbe ad
utilizzare la legislazione vigente? Gradiremmo sapere…
E se il Governo non riuscisse a provvedere al riordino
delle disposizioni normative in materia di istruzione e formazione (delega n. 1
contraddistinta dalla lettera a), la Vera Scuola sarebbe lasciata nel più
completo caos organizzativo e gestionale nel quale Renzi, Faraone & Co.
pensano che si trovi attualmente? Sapete cosa vogliono fare queste genialità
incomprese? Vogliono riordinare tutte le leggi, le vogliono codificare per
materie omogenee e, infine, ci vogliono dire quelle norme che decideranno di
abrogare!
E se il Governo si impantanasse un attimino nella
procedura di semplificazione di accesso nei ruoli di docente della scuola
secondaria (delega n. 2 contraddistinta dalla lettera b), la Vera Scuola non
aprirebbe i battenti a settembre, nell’attesa che si provveda alla
valorizzazione sociale e culturale della professione docente? Vogliono
semplificare tutto queste genialità incomprese e, a furia di semplificare, si
son dimenticati che nella Vera Scuola esistono anche la Scuola dell’Infanzia,
Primaria, Secondaria di I e di II grado… E poi stanno pensando anche alla
formazione iniziale: una formazione che si sa quando comincia, ma non si sa
quando finisce; una formazione senza tempo e senza prezzo; una formazione che
ricorda la Never ending Story di
Michael Ende!
E se il Governo, perso nei meandri dei molteplici
quanto insulsi talk-show, non riuscisse a promuovere l’inclusione scolastica
degli studenti con disabilità (delega n. 3 contraddistinta dalla lettera c), la
Vera Scuola continuerebbe a garantire ogni forma di inclusione per gli studenti
con Bisogni Educativi Speciali, con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, con
patologie invalidanti gravi? Ovvio! La Scuola Vera non ha mai lasciato indietro
nessuno. La Vera Scuola non tradisce. E’ stata solo accoltellata alle spalle,
ma continua ad urlare il suo I care! E
poi, le genialità incomprese, vogliono provvedere all’individuazione dei LEP…
E se il Governo, tra una merkelata ed una twitterata, non
fosse in grado di rivedere i percorsi dell’istruzione professionale (delega n.
4 contraddistinta dalla lettera d), gli Enti a ciò preposti resterebbero
ingessati in un immobilismo totale? Ma le genialità incomprese vogliono anche
potenziare le attività didattiche laboratoriali: mica “micio micio bau bau”…
E se il Governo non riuscisse ad istituire un sistema
integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni (delega
n. 5 contraddistinta dalla lettera e) cosa dovrebbero fare le famiglie
nell’attesa? Ma pensano davvero, queste genialità incomprese, che fino ad ora
la Scuola dell’Infanzia sia stata il fanalino di coda della Vera Scuola? Questi
pensano davvero di aver fatto una cosa fatta bene: non hanno compreso che la
Scuola dell’Infanzia è il primo step – fuori dalla famiglia – di tutte le
bambine ed i bambini; non hanno compreso che i poli dell’infanzia sono già
aggregati agli istituti comprensivi…
E se il Governo non riuscisse a garantire
l’effettività del diritto allo studio su tutto il territorio nazionale (delega
n. 6 contraddistinta dalla lettera f), come farebbero gli studenti senza il
borsellino elettronico? Come potrebbero continuare a vivere serenamente e
gioiosamente come solo i giovani sanno fare?
E se il Governo non fosse in grado di occuparsi della promozione
e della diffusione della cultura umanistica, della valorizzazione del
patrimonio e della produzione culturali, musicali, teatrali, coreutici e
cinematografici e del sostegno alla creatività connessa alla sfera estetica (delega
n. 7 contraddistinta dalla lettera g), cosa accadrebbe nella Vera Scuola? Forse
alle menti sagaci sfugge l’esistenza in vita di Vere Scuole che, da decenni,
attuano percorsi musicali, coreutici, teatrali, artistici di vario genere.
E se il Governo, occupatissimo nel tentativo maldestro
di far dignitosamente rientrare in Italia i due marò dall’India, non riuscisse
a realizzare un effettivo e sinergico coordinamento con il Ministero degli
affari esteri e della cooperazione internazionale (delega n. 8 contraddistinta
dalla lettera h), cosa accadrebbe alle decine di migliaia di docenti, lettori
ed amministrativi inseriti nelle graduatorie per l’insegnamento all’estero? Già
Mr Monti, con la disastrosa spending review, ha provveduto a bloccare tutte le
partenze. Sarà necessario informare le genialità eccelse che sarà difficoltoso
bloccare più di così…
E se il Governo non fosse in grado di restaurare – con
opportuno maquillage – gli Esami di Stato del I e del II ciclo di istruzione (delega
n. 9 contraddistinta dalla lettera i) potremmo considerarli temporaneamente
abrogati? Oppure le menti eccelse stanno decidendo di riservare qualche inutile
spunto di riflessione al mondo della Vera Scuola?
Ecco fatto. Quanti periodi ipotetici!
In realtà, più che semplici periodi ipotetici si
tratta di reali ipoteche che il Governo ha posto sulla Vera Scuola, quella che
funziona, quella della Costituzione, quella dell’I care. Ipoteche che, si badi bene, saranno trasmesse alle Camere
per l’espressione del parere (comma 182) da parte delle Commissioni
parlamentari. Commissioni che avranno 60 giorni per esprimersi. Poi, le
ipoteche saranno comunque trasformate in norme cogenti. Ma complimenti
vivissimi! Ma si poteva chiedere di meglio? Ma certo che no!
Periodi ipotetici che prevedono una difficile
realizzazione perché, continuando a leggere, si sbatte il naso sul comma 185
che contiene la frase prediletta dagli apprendisti dittatori: “senza nuovi o
maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Frase ripetuta 38 volte nel
DdL. Un po’ come dire: “abbiamo volutamente lanciato una bomba atomica sulla
Vera Scuola, adesso la ricostruiremo dalle fondamenta, ma senza investire un
euro in più rispetto al passato”. Altro che periodo ipotetico del II tipo. Qui
si tratta di qualcosa di irrealizzabile. Semplicemente perché incostituzionale.
E se il Presidente della Repubblica, nominato da un
non votato, ricordasse di aver firmato egli stesso un decreto di
incostituzionalità riguardante la chiamata diretta dei docenti? Cosa accadrebbe
se la massima carica istituzionale italiana avesse un sussulto di orgoglio ed
un fremito di passione per le ceneri della Vera Scuola?
Domanda retorica; forse è meglio dedicarsi agli
scioglilingua.
E se l’arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse,
vi disarcivescoviscostantinopolizzereste anche voi?
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