giovedì 2 luglio 2015

Periodi ipotetici del II tipo.

E se il Governo non adottasse, entro 18 mesi dall’entrata in vigore del DdL 1934, i decreti legislativi che prevedono nove deleghe in materia di istruzione? Cosa accadrebbe? Si continuerebbe ad utilizzare la legislazione vigente? Gradiremmo sapere…
E se il Governo non riuscisse a provvedere al riordino delle disposizioni normative in materia di istruzione e formazione (delega n. 1 contraddistinta dalla lettera a), la Vera Scuola sarebbe lasciata nel più completo caos organizzativo e gestionale nel quale Renzi, Faraone & Co. pensano che si trovi attualmente? Sapete cosa vogliono fare queste genialità incomprese? Vogliono riordinare tutte le leggi, le vogliono codificare per materie omogenee e, infine, ci vogliono dire quelle norme che decideranno di abrogare!
E se il Governo si impantanasse un attimino nella procedura di semplificazione di accesso nei ruoli di docente della scuola secondaria (delega n. 2 contraddistinta dalla lettera b), la Vera Scuola non aprirebbe i battenti a settembre, nell’attesa che si provveda alla valorizzazione sociale e culturale della professione docente? Vogliono semplificare tutto queste genialità incomprese e, a furia di semplificare, si son dimenticati che nella Vera Scuola esistono anche la Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di I e di II grado… E poi stanno pensando anche alla formazione iniziale: una formazione che si sa quando comincia, ma non si sa quando finisce; una formazione senza tempo e senza prezzo; una formazione che ricorda la Never ending Story di Michael Ende!
E se il Governo, perso nei meandri dei molteplici quanto insulsi talk-show, non riuscisse a promuovere l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità (delega n. 3 contraddistinta dalla lettera c), la Vera Scuola continuerebbe a garantire ogni forma di inclusione per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali, con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, con patologie invalidanti gravi? Ovvio! La Scuola Vera non ha mai lasciato indietro nessuno. La Vera Scuola non tradisce. E’ stata solo accoltellata alle spalle, ma continua ad urlare il suo I care! E poi, le genialità incomprese, vogliono provvedere all’individuazione dei LEP…
E se il Governo, tra una merkelata ed una twitterata, non fosse in grado di rivedere i percorsi dell’istruzione professionale (delega n. 4 contraddistinta dalla lettera d), gli Enti a ciò preposti resterebbero ingessati in un immobilismo totale? Ma le genialità incomprese vogliono anche potenziare le attività didattiche laboratoriali: mica “micio micio bau bau”…
E se il Governo non riuscisse ad istituire un sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni (delega n. 5 contraddistinta dalla lettera e) cosa dovrebbero fare le famiglie nell’attesa? Ma pensano davvero, queste genialità incomprese, che fino ad ora la Scuola dell’Infanzia sia stata il fanalino di coda della Vera Scuola? Questi pensano davvero di aver fatto una cosa fatta bene: non hanno compreso che la Scuola dell’Infanzia è il primo step – fuori dalla famiglia – di tutte le bambine ed i bambini; non hanno compreso che i poli dell’infanzia sono già aggregati agli istituti comprensivi…
E se il Governo non riuscisse a garantire l’effettività del diritto allo studio su tutto il territorio nazionale (delega n. 6 contraddistinta dalla lettera f), come farebbero gli studenti senza il borsellino elettronico? Come potrebbero continuare a vivere serenamente e gioiosamente come solo i giovani sanno fare?
E se il Governo non fosse in grado di occuparsi della promozione e della diffusione della cultura umanistica, della valorizzazione del patrimonio e della produzione culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici e del sostegno alla creatività connessa alla sfera estetica (delega n. 7 contraddistinta dalla lettera g), cosa accadrebbe nella Vera Scuola? Forse alle menti sagaci sfugge l’esistenza in vita di Vere Scuole che, da decenni, attuano percorsi musicali, coreutici, teatrali, artistici di vario genere.
E se il Governo, occupatissimo nel tentativo maldestro di far dignitosamente rientrare in Italia i due marò dall’India, non riuscisse a realizzare un effettivo e sinergico coordinamento con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (delega n. 8 contraddistinta dalla lettera h), cosa accadrebbe alle decine di migliaia di docenti, lettori ed amministrativi inseriti nelle graduatorie per l’insegnamento all’estero? Già Mr Monti, con la disastrosa spending review, ha provveduto a bloccare tutte le partenze. Sarà necessario informare le genialità eccelse che sarà difficoltoso bloccare più di così…
E se il Governo non fosse in grado di restaurare – con opportuno maquillage – gli Esami di Stato del I e del II ciclo di istruzione (delega n. 9 contraddistinta dalla lettera i) potremmo considerarli temporaneamente abrogati? Oppure le menti eccelse stanno decidendo di riservare qualche inutile spunto di riflessione al mondo della Vera Scuola? 
Ecco fatto. Quanti periodi ipotetici!
In realtà, più che semplici periodi ipotetici si tratta di reali ipoteche che il Governo ha posto sulla Vera Scuola, quella che funziona, quella della Costituzione, quella dell’I care. Ipoteche che, si badi bene, saranno trasmesse alle Camere per l’espressione del parere (comma 182) da parte delle Commissioni parlamentari. Commissioni che avranno 60 giorni per esprimersi. Poi, le ipoteche saranno comunque trasformate in norme cogenti. Ma complimenti vivissimi! Ma si poteva chiedere di meglio? Ma certo che no!

Periodi ipotetici che prevedono una difficile realizzazione perché, continuando a leggere, si sbatte il naso sul comma 185 che contiene la frase prediletta dagli apprendisti dittatori: “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Frase ripetuta 38 volte nel DdL. Un po’ come dire: “abbiamo volutamente lanciato una bomba atomica sulla Vera Scuola, adesso la ricostruiremo dalle fondamenta, ma senza investire un euro in più rispetto al passato”. Altro che periodo ipotetico del II tipo. Qui si tratta di qualcosa di irrealizzabile. Semplicemente perché incostituzionale.
E se il Presidente della Repubblica, nominato da un non votato, ricordasse di aver firmato egli stesso un decreto di incostituzionalità riguardante la chiamata diretta dei docenti? Cosa accadrebbe se la massima carica istituzionale italiana avesse un sussulto di orgoglio ed un fremito di passione per le ceneri della Vera Scuola?
Domanda retorica; forse è meglio dedicarsi agli scioglilingua.
E se l’arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, vi disarcivescoviscostantinopolizzereste anche voi? 

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