sabato 9 luglio 2016

Renzi, non venire!

In primo luogo sarebbe interessante capire se tu, o Renzi, sia stato invitato o se tu, o Renzi, abbia deciso di tua spontanea volontà di intraprendere questa visita a Taranto prevista per il 29 luglio.
Posso riformulare la domanda nel dialetto della mia Taranto: "è venùte, o t’hann mannàt?"
In ogni caso, con o senza invito, troverai un'
accoglienza fantastica ed indimenticabile.

Tutto sommato, tu, o Renzi, hai SOLO dimenticato Taranto:
-     hai solo proposto ed adottato 10 decreti salva-Ilva, l'ultimo dei quali scandaloso per l'impunità delle scelte inquinanti;
-     hai solo organizzato un piano di riordino della sanità tarantina privatizzando il pubblico e penalizzando migliaia di cittadini pugliesi;
-     hai solo ignorato che la storia della civiltà è iniziata a Taranto.

Tutto sommato tu, o Renzi, hai SOLO dimenticato l'Italia. E Taranto si trova in Italia, lo sai?
-     Hai solo cancellato anni di lotte sindacali, proponendo e varando il Jobs Act;
-     hai solo distrutto la Vera Scuola, presentando ed approvando quella che solo tu chiami la buona scuola;
-     stai solo tentando di modificare 1/3 della Costituzione;
-     ti sei solo autoproclamato Presidente del Consiglio nonostante tu fossi ben conosciuto solo tra i leopoldini;
-     stai solo approvando pseudo-riforme incostituzionali anche per effetto dell'incostituzionalità del governo che presiedi;
-     hai solo scippato gli italiani del diritto al voto!

Se qualcuno avesse scippato a te ciò che tu hai scippato a noi, saresti il primo a lanciare pomodori allo scippatore di diritti.


Stai sereno, o Renzi. E, a Taranto, non venire!

venerdì 8 luglio 2016

Io non taccio.

Perché l’anno scolastico 2015-2016 è stato l’annus horribilis per la scuola italiana.
Nell’ultimo trentennio, quello del quale ho esperienza diretta “sul campo”, non si era mai assistito ad un tale depauperamento valoriale, ideale e stipendiale.
Mai nessuno aveva osato pensare che gli insegnanti potessero lasciarsi ammaliare da “piccoli omaggi in denaro” da spendere obbligatoriamente per determinati fini e da rendicontare necessariamente alla scuola di appartenenza. Come dire: “ti regalo una mancetta  che tu spenderai come dico io, dove dico io e per fare ciò che io ti dico.”
Mai nessuno aveva osato pensare che i diritti acquisiti con lauree, specializzazioni, master, concorsi, abilitazioni, potessero essere cancellati proponendo contratti triennali per tutti, belli e brutti…
Mai nessuno aveva osato cancellare la contrattazione sindacale con una pseudo-riforma della scuola.
Mai nessuno aveva osato bloccare un CCNL dal 2007 fino al 2020. Tredici anni di blocco contrattuale. Deciso da chi? Dal capo della Leopolda  che, serenamente, è diventato – per sua scelta unidirezionale ed egocentrica, capo del Governo italiano…
In questo annus horribilis la scuola italiana è sprofondata nel baratro della burocrazia autoreferenziale, nella voragine dell’anarchia decisionale, nel cratere formativo ed educativo che stenta a riprendere la sua attività eruttiva.
Deboli le colonne di fumo che continuano ad innalzarsi, ma testimonianza incancellabile di un’attività sotterranea mai placatasi. Perché, come espresso da un antico proverbio indiano “you can hide the fire, but where are you going to put the smoke?”
Qualcuno, forse, osa pensare di aver sepolto la Vera Scuola? Ebbene, quel qualcuno sbaglia!
Perché nonostante la voce dei Veri Insegnanti appaia, talvolta, solitaria, nella realtà non lo è affatto…
Io non taccio. Non ne ho alcuna intenzione. E so di non essere sola!

domenica 3 luglio 2016

La supercazzola.

Non saprei spiegarne la motivazione neanche se mi impegnassi.
Però il dato è certo: ogni volta che mi capita di ricercare nel mio pc la L. 107/2015, mi torna in mente l’impareggiabile Ugo nazionale con la sua supercazzola. E ogni volta che, scartabellando tra le innumerevoli pagine presenti sulla mia scrivania, mi accingo a cercare la Gazzetta Ufficiale n. 175 del 30 luglio 2015, mi ritrovo a pensare a lui ed al suo insulso antani.
E’ inutile negarlo: non ho mai accettato la Buona Scuola né mai mi sono adeguata alle logiche aziendalistiche ad essa sottese. Perché la BS ha voluto ridisegnare la brutta copia di un’azienda sull’orlo del fallimento, ma la Vera Scuola era differente.
La Vera Scuola aveva posto al centro dell’azione educativa, formativa e didattica la PERSONA; la BS, presentata come una sottospecie di prodotto di marketing, ha totalmente scardinato ogni principio sociale e didattico.
La BS, nel suo unico articolo e nei suoi 212 commi non parla di didattica; di programmazione per competenze; di valutazione delle competenze. Non parla di intere categorie di lavoratori che nella scuola operano; non parla del personale ATA; degli educatori; dei facilitatori; dei docenti della Scuola dell’Infanzia. Non parla affatto di interi segmenti della vita formativa dei bambini perché ignora totalmente la Scuola dell’Infanzia. Non parla dei percorsi della formazione professionale. La BS non considera Scuola l’Università, eppure il Ministero si chiama MIUR: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.  La BS non conosce gli spazi di azione dei quali possono fruire studenti e docenti, quindi non ne parla; presenta - invece - un elenco triennale delle opere pubbliche con il quale reputa di risolvere le gravi problematiche strutturali presenti nelle scuole italiane. La BS è decisamente una super-sola con la quale sono stati manipolati migliaia di italiani, facendo credere loro che questa riforma avrebbe definitivamente e gradualmente risolto il fenomeno del precariato; ma la verità è molto diversa: dall’approvazione della BS tutti gli insegnanti sono diventati precari, anche i docenti di ruolo. Tutti con contratti triennali. Tutti inseriti negli albi territoriali che altro non sono se non enormi calderoni dai quali i DS potranno “pescare” i docenti maggiormente confacenti ai loro PTOF per proporre loro dei contratti triennali. E dopo? Altro giro altra corsa, altro ambito, altro DS, altro PTOF.
La BS non  è ciò che vuol far credere di essere perché non è una riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione. Così come non è affatto adeguata a valorizzare il merito dei docenti. Molto banalmente la BS ha irresponsabilmente scambiato la scuola per un’azienda; ha semplicisticamente scambiato gli alunni per bulloni; ha sistematicamente scambiato i docenti per marionette. Ed ha colpevolmente ignorato tutto il resto. Peccato che “tutto il resto” fosse solo … la Vera Scuola…

Dunque, poiché con la 107/2015 hanno prodotto: “La super-sola inadeguata con suggestioni aziendalistiche…come fossimo marionette…”, adesso capisco perché quando rileggo parti della 107 non posso fare a meno di pensare alla “supercazzola prematurata con scappellamento a destra…come fosse antani…”