Erano appena iniziati gli anni ottanta quando
sentii parlare, per la prima volta, dell’horror vacui dalla mia ottima
insegnante di filosofia – Sr Maria Cristina – la quale, parlando di Aristotele,
spiegò la teoria da questi ideata secondo la quale “la natura rifugge il vuoto”
e pertanto lo riempie costantemente. Ero una studentessa che scopriva la
cultura.
Gli anni ottanta erano quasi terminati quando
vidi, per la prima volta, la rappresentazione artistica dell’horror vacui. Ero
con la mia ottima insegnante di lettere – Sr Maria Pina – la quale, mostrandomi
gli arredi e le pareti esterne del Vittoriale, mi spiegò che tutta quella
mobilia diffusa, quei tappeti sistemati uno sull’altro, quei simboli aggettanti
che ricoprivano le pareti esterne della residenza dannunziana simboleggiavano
l’horror vacui dal quale lo stesso D’Annunzio era pervaso. Ero un’insegnante
che accompagnava i ragazzi in viaggio di istruzione.
All’inizio degli anni novanta osservai un
esempio accessibile di horror vacui, imbattendomi nei disegni che
caratterizzano la serie di libri per bambini “Where’s Wally?” creata
dall’illustratore inglese Martin Handford. Ogni volume contiene una serie di
illustrazioni molto dettagliate in cui compaiono molte persone; il lettore è
invitato a trovare un personaggio chiamato Wally, distinguibile grazie alla sua
maglia a righe bianche e rosse, il suo cappello e i suoi occhiali.
Ero una mamma che cercava modalità comunicative con il suo figliolo.
Era il 2000
quando scoprii che gli omini di Keith Haring, che riempivano intere pareti in
un dedalo di colori, quasi a voler
colmare - con gli omini e con i colori - un horror vacui che voleva allontanare
da sé, non erano solo semplice arte di strada: i suoi disegni racchiudevano i principi
della vita, della morte, della pace e della guerra. Ero una persona curiosa.
Ma la prima
volta in cui ho sperimentato personalmente l’horror vacui è stato nel 2014,
quando un gruppo di anonimi estensori ha trovato in Mr Renzi il terreno fertile
per presentare un progetto di distruzione di massa della Vera Scuola,
chiamandolo la Buona Scuola. Ho
sperimentato di persona l’horror vacui perché mi è stata sbattuta in faccia una
pseudo-riforma del sistema di istruzione che, di fatto, ha snaturato i principi
costituzionali; ha cancellato definitivamente la contrattazione sindacale; ha
screditato un’intera categoria di professionisti; ha inficiato una professione
nobile e pervasa di cultura. Ho toccato con mano il senso profondo di questa
locuzione latina che significa
letteralmente terrore del vuoto, leggendo – al punto 177 del
maxiemendamento - che “Il
Governo è delegato ad adottare, entro diciotto mesi dalla data di entrata in
vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi, al fine di
provvedere al riordino, alla semplificazione e alla codificazione delle
disposizioni legislative in materia di istruzione, anche in coordinamento con
le disposizioni di cui alla presente legge.”
Seguono 9 deleghe in bianco al Governo: ma
a quale Governo? Un Governo eletto regolarmente o un governicchio capeggiato da
un caporale di giornata non eletto dal popolo sovrano? E queste deleghe,
adottate dopo 18 mesi dall’entrata in vigore dello Sfacelo della Scuola,
cancelleranno in un sol colpo ogni altra norma pregressa!
Ma 18 mesi sono 540 giorni. Questo è il
vero horror vacui! Dopo un Disegno di Legge anonimamente stilato,
frettolosamente approvato dalla Camera, posto al voto della fiducia in Senato
mediante un maxiemendamento-truffa, arrivano i 540 giorni di vuoto totale. Io
credo che tutto l’impianto legislativo di questo provvedimento sia
anticostituzionale e che ancor di più lo sia il vuoto amministrativo che lo
seguirà.
Sono un’insegnante in lutto perché la buona scuola ha
ucciso la Vera Scuola. Quella Scuola nella quale sono entrata nel 1968 e dalla
quale non sono mai uscita. Quella Scuola dalla quale non avrei mai voluto
fuggire. Quella Scuola nella quale sono entrata, ogni giorno, sorridendo.
Da questa scuola uscirò in lutto. Appena possibile. Perché
così, a queste condizioni, non posso vivere.
Ho vissuto con una retribuzione minimale; ho vissuto
con il gelo nel cuore a causa della mancanza del riscaldamento; ho vissuto con
la consapevolezza di non essere capace di comprendere le difficoltà di ogni mio
alunno; ho vissuto con la difficoltà di viaggiare ogni giorno per raggiungere
la mia scuola per giorni, mesi ed anni; ho vissuto con il sereno convincimento
di operare quotidianamente al meglio delle mie possibilità; ho vissuto con l’impossibilità
di utilizzare gli strumenti informatici a causa della mancanza di connessione
nella scuola; ho vissuto con la necessità di entrare in classe anche con la
febbre perché ad attendermi non c’erano delle scartoffie, ma delle persone: i
miei studenti; ho vissuto con la segreta speranza che ogni mio alunno potesse
realizzare i propri sogni; ho vissuto seguendo, da lontano, ogni studente
incontrato. Ero un’insegnante della Vera Scuola.
Ho vissuto con molte privazioni. Con molte
soddisfazioni. Ho vissuto anche con molti “senza”. Ma senza la mia dignità non
posso vivere. Sono stata scippata della dignità. Poco importa che lo scippo sia
stato compiuto da un presidente del consiglio inconcludente; poco importa che
in questo governicchio ci siano tanti personaggi discutibili; poco importa che
il furto di dignità sia stato compiuto nell’indifferenza del Presidente della
Repubblica.
E non importa sapere se il Senato voterà a favore del
maxiemendamento: non si doveva arrivare a questo; lo scempio doveva essere
fermato prima. Non importa sapere se i senatori saranno assenti o presenti: le
immagini che la web-tv del Senato fornisce sono inequivocabili. Troppa
gentaglia, pur eletta, non compie il proprio dovere istituzionale. Non importa
sapere se si incateneranno: scelte plateali che, solitamente, non sortiscono
ottimi effetti. Non importa sapere cosa faranno: è sufficiente sapere cosa ne
hanno fatto della Vera Scuola. L’hanno abrogata
senza ascoltare le migliaia di voci-contro. Non importa sapere se realmente, a
settembre, ci saranno 100.000 precari assunti a tempo determinato o
indeterminato: è importante sapere che da settembre oltre ai 100.000 insegnanti
stabilizzati (?) ce ne saranno 800.000 destabilizzati (!).
Seguiranno 540 giorni di vero horror vacui, con
migliaia di DS (Dirigenti Sceriffi) che – nel vuoto legislativo ereditato da
questo ignobile tentativo di distruggere la Scuola italiana - prenoteranno ogni
possibile rodeo per perfezionare le proprie competenze…
Senza dignità non posso vivere, quindi adesso sono
un’insegnante in lutto perché la buona scuola ha ucciso la Vera Scuola.
Bianca Maria Cartella (Insegnante nella Vera
Scuola)
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