giovedì 25 giugno 2015

Horror vacui.

Erano appena iniziati gli anni ottanta quando sentii parlare, per la prima volta, dell’horror vacui dalla mia ottima insegnante di filosofia – Sr Maria Cristina – la quale, parlando di Aristotele, spiegò la teoria da questi ideata secondo la quale “la natura rifugge il vuoto” e pertanto lo riempie costantemente. Ero una studentessa che scopriva la cultura.

Gli anni ottanta erano quasi terminati quando vidi, per la prima volta, la rappresentazione artistica dell’horror vacui. Ero con la mia ottima insegnante di lettere – Sr Maria Pina – la quale, mostrandomi gli arredi e le pareti esterne del Vittoriale, mi spiegò che tutta quella mobilia diffusa, quei tappeti sistemati uno sull’altro, quei simboli aggettanti che ricoprivano le pareti esterne della residenza dannunziana simboleggiavano l’horror vacui dal quale lo stesso D’Annunzio era pervaso. Ero un’insegnante che accompagnava i ragazzi in viaggio di istruzione.

All’inizio degli anni novanta osservai un esempio accessibile di horror vacui, imbattendomi nei disegni che caratterizzano la serie di libri per bambini “Where’s Wally?” creata dall’illustratore inglese Martin Handford. Ogni volume contiene una serie di illustrazioni molto dettagliate in cui compaiono molte persone; il lettore è invitato a trovare un personaggio chiamato Wally, distinguibile grazie alla sua maglia a righe bianche e rosse, il suo cappello e i suoi occhiali. Ero una mamma che cercava modalità comunicative con il suo figliolo.



 Era il 2000 quando scoprii che gli omini di Keith Haring, che riempivano intere pareti in un dedalo  di colori, quasi a voler colmare - con gli omini e con i colori - un horror vacui che voleva allontanare da sé, non erano solo semplice arte di strada: i suoi disegni racchiudevano i principi della vita, della morte, della pace e della guerra. Ero una persona curiosa.

Ma la prima volta in cui ho sperimentato personalmente l’horror vacui è stato nel 2014, quando un gruppo di anonimi estensori ha trovato in Mr Renzi il terreno fertile per presentare un progetto di distruzione di massa della Vera Scuola, chiamandolo la Buona Scuola. Ho sperimentato di persona l’horror vacui perché mi è stata sbattuta in faccia una pseudo-riforma del sistema di istruzione che, di fatto, ha snaturato i principi costituzionali; ha cancellato definitivamente la contrattazione sindacale; ha screditato un’intera categoria di professionisti; ha inficiato una professione nobile e pervasa di cultura. Ho toccato con mano il senso profondo di questa locuzione latina che significa letteralmente terrore del vuoto, leggendo – al punto 177 del maxiemendamento - che  “Il Governo è delegato ad adottare, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi, al fine di provvedere al riordino, alla semplificazione e alla codificazione delle disposizioni legislative in materia di istruzione, anche in coordinamento con le disposizioni di cui alla presente legge.”

Seguono 9 deleghe in bianco al Governo: ma a quale Governo? Un Governo eletto regolarmente o un governicchio capeggiato da un caporale di giornata non eletto dal popolo sovrano? E queste deleghe, adottate dopo 18 mesi dall’entrata in vigore dello Sfacelo della Scuola, cancelleranno in un sol colpo ogni altra norma pregressa! 

Ma 18 mesi sono 540 giorni. Questo è il vero horror vacui! Dopo un Disegno di Legge anonimamente stilato, frettolosamente approvato dalla Camera, posto al voto della fiducia in Senato mediante un maxiemendamento-truffa, arrivano i 540 giorni di vuoto totale. Io credo che tutto l’impianto legislativo di questo provvedimento sia anticostituzionale e che ancor di più lo sia il vuoto amministrativo che lo seguirà.

Sono un’insegnante in lutto perché la buona scuola ha ucciso la Vera Scuola. Quella Scuola nella quale sono entrata nel 1968 e dalla quale non sono mai uscita. Quella Scuola dalla quale non avrei mai voluto fuggire. Quella Scuola nella quale sono entrata, ogni giorno, sorridendo.
Da questa scuola uscirò in lutto. Appena possibile. Perché così, a queste condizioni, non posso vivere.

Ho vissuto con una retribuzione minimale; ho vissuto con il gelo nel cuore a causa della mancanza del riscaldamento; ho vissuto con la consapevolezza di non essere capace di comprendere le difficoltà di ogni mio alunno; ho vissuto con la difficoltà di viaggiare ogni giorno per raggiungere la mia scuola per giorni, mesi ed anni; ho vissuto con il sereno convincimento di operare quotidianamente al meglio delle mie possibilità; ho vissuto con l’impossibilità di utilizzare gli strumenti informatici a causa della mancanza di connessione nella scuola; ho vissuto con la necessità di entrare in classe anche con la febbre perché ad attendermi non c’erano delle scartoffie, ma delle persone: i miei studenti; ho vissuto con la segreta speranza che ogni mio alunno potesse realizzare i propri sogni; ho vissuto seguendo, da lontano, ogni studente incontrato. Ero un’insegnante della Vera Scuola.

Ho vissuto con molte privazioni. Con molte soddisfazioni. Ho vissuto anche con molti “senza”. Ma senza la mia dignità non posso vivere. Sono stata scippata della dignità. Poco importa che lo scippo sia stato compiuto da un presidente del consiglio inconcludente; poco importa che in questo governicchio ci siano tanti personaggi discutibili; poco importa che il furto di dignità sia stato compiuto nell’indifferenza del Presidente della Repubblica.

E non importa sapere se il Senato voterà a favore del maxiemendamento: non si doveva arrivare a questo; lo scempio doveva essere fermato prima. Non importa sapere se i senatori saranno assenti o presenti: le immagini che la web-tv del Senato fornisce sono inequivocabili. Troppa gentaglia, pur eletta, non compie il proprio dovere istituzionale. Non importa sapere se si incateneranno: scelte plateali che, solitamente, non sortiscono ottimi effetti. Non importa sapere cosa faranno: è sufficiente sapere cosa ne hanno fatto della Vera Scuola. L’hanno abrogata senza ascoltare le migliaia di voci-contro. Non importa sapere se realmente, a settembre, ci saranno 100.000 precari assunti a tempo determinato o indeterminato: è importante sapere che da settembre oltre ai 100.000 insegnanti stabilizzati (?) ce ne saranno 800.000 destabilizzati (!).

Seguiranno 540 giorni di vero horror vacui, con migliaia di DS (Dirigenti Sceriffi) che – nel vuoto legislativo ereditato da questo ignobile tentativo di distruggere la Scuola italiana - prenoteranno ogni possibile rodeo per perfezionare le proprie competenze…

Senza dignità non posso vivere, quindi adesso sono un’insegnante in lutto perché la buona scuola ha ucciso la Vera Scuola.


Bianca Maria Cartella (Insegnante nella Vera Scuola)

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