Il governicchio si è
reso protagonista inconsapevole di irresponsabili scambi, aventi come bersaglio
gli insegnanti e tutti coloro i quali orbitano – con diversi ruoli e funzioni –
nel mondo della scuola. Un universo divenuto cratere. Neanche le ceneri ha
lasciato l’inconsapevole governicchio. Inconsapevole perché i suoi illuminati
esponenti, nominati per chiamata diretta dal Re-Renzi, poco o nulla hanno
compreso del danno prodotto.
Scambi che hanno reso
la Vera Scuola apparentemente vulnerabile, esposta al gratuito e disinformato dileggio
di inesperti ed ignoranti. Perché la Vera Scuola ha dovuto tollerare la
disinformazione da parte dei media asserviti al governicchio che, a sua volta,
si è piegato a 90° ai voleri di una tedesca detta Angela.
E così si è verificata
una lunga serie di scambi.
Gli insegnanti sono
stati scambiati per squadristi; i precari sono stati scambiati per materia di
ricatto dall’elevato valore socio-politico; gli studenti sono stati scambiati
per lavoratori a cottimo senza diritto al salario; le famiglie sono state
scambiate per entità valutatrici dell’operato di quegli stessi docenti
squadristi, conservatori e reazionari di cui sopra; i dirigenti scolastici sono
stati scambiati per direttori-sceriffi.
Irresponsabili scambi.
Nulla di più. Poi è arrivato il maxiemendamento AS 1934.
E allora gli insegnanti
tutti, quelli passivi, quelli disinteressati, quelli opachi, quelli squadristi
(tutte definizioni appartenenti ad una irresponsabile, pertanto ininfluenti ed
irricevibili sia nel merito, sia nella sostanza) avranno pensato che qualcosa
potesse essere stato migliorato. Il popolo degli insegnanti pugliesi che
annovera, tra i propri avi, il popolo della Magna Grecia e non gli Unni –
barbari provenienti dal nord dell’Europa – avrà pensato: “sarà ca hann cangiàt
‘u piccìnn indr’a la nàca”. E chi abbia un po’ di dimestichezza con il greco,
certamente riconoscerà nell’origine etimologica della parola dialettale “naca”
il termine “culla” (nachè in greco).
E invece, a dispetto
del galileiano “eppur si muove”, nulla è cambiato! Il maxiemendamento contiene qualche errore di
troppo; dimostra di non conoscere l’alfabeto italiano completo (art. 7, dopo la
lettera i. dimentica j., k. e, incautamente, preservando la miglior tradizione
dell’alfabeto fascista, passa alla l.); richiama articoli che fanno riferimento ad
altre norme totalmente sostituite (art. 14 c. 2 richiama l’art. 8 di un DPR
sostituito); dimentica un “cui” (art. 17); inserisce un “cu” (art. 31); ripete ad immensum la frase “non devono
derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica” (art. 82);
regala l’ennesima sforbiciata al numero delle assunzioni che dalle iniziali 160
mila era passata a 100.000 per poi divenire 55.258 nel maxiemendamento (art.
94); innesca una confusione estrema tra “mobilità territoriale e professionale”
(art. 104); nomina l’Innominato (nel DdL 2994) chiamandolo INVALSI (nel DdL
1934); dall’art. 151 all’art. 176 disquisisce di edilizia scolastica e
sicurezza uscendo totalmente fuori tema, considerato che la Riforma dovrebbe
trattare del “sistema nazionale di istruzione e formazione”; continua a
sorvolare sull’Università; continua a relegare la Scuola dell’Infanzia ad una
Legge-Delega.
Il governicchio, nel
tentativo di riformare tutto a qualunque prezzo non ha esitato a ricattare
l’italica gente; non ha esitato ad abrogare la Vera Scuola scambiandola con
quella che ha colpevolmente denominato la Buona Scuola NON senza dimenticare di
istituire un Fondo (art. 131) per i risarcimenti ai ricorsi che già si
preannunciano numerosi. Non una parola sulle classi sovraffollate; non un cenno
sulla didattica inclusiva; non un segnale sulle competenze; non un accenno
all’adeguamento delle istanze formative; non una parola sui criteri
docimologici; nessuna chiarezza sui criteri di assunzione.
Il governicchio ha
scambiato il CNPI per un ingombrante complemento d’arredo; ha scambiato le
organizzazioni sindacali per ospiti inopportuni ed indesiderati; ha scambiato i
CCNL per pompose quanto inutili norme da intagliare su misura per adeguarle
alla Buona Scuola; ha scambiato il contratto a tempo indeterminato del
personale della Vera Scuola con un contratto triennale eventualmente
rinnovabile; ha scambiato l’orario di lavoro di una professione usurante –
quale è quella degli insegnanti – con un orario di lavoro indeterminato ed
incalcolabile.
Ha scambiato la Vera
Scuola, comunità educante e formativa, per una multinazionale della mobilità
senza limiti e della raccomandazione senza controlli; ha scambiato la categoria
degli insegnanti per una casta di privilegiati; ha scambiato le graduatorie –
ultimo baluardo di legalità perché fondate su titoli e servizio reso allo Stato
– per maxicontenitori di professori abilmente inseriti in albi ed altrettanto
abilmente rimescolati senza alcun criterio leggibile all’interno del DdL.
Il governicchio ha
scambiato quattro o cinque baldanzosi giovincelli senza arte né parte
all’interno della Vera Scuola – estensori materiali della Buona Scuola – con le
madri ed i padri fondatori della Scuola della Repubblica, pubblica, libera,
democratica ed inclusiva.
Irresponsabili scambi.
Irresponsabili coloro i quali li hanno avallati. Irresponsabili coloro i quali li
hanno votati. Irresponsabili gli assenti dall’aula. Irresponsabili gli assenti
per scelta. Irresponsabili coloro i quali hanno gioito al passaggio della
fiducia sul maxiemendamento-truffa. Irresponsabili perché quella fiducia ha tradito
la fiducia degli italiani, degli insegnanti, degli studenti e delle famiglie.
Irresponsabili i senatori, irresponsabili i deputati. Scandalosi perché la fiducia
sulla quale esprimono il voto è una fiducia tra irresponsabili.
Irresponsabili che, “throwing
the baby out with the bathwater”, hanno rigettato l’intera idea di formazione, hanno
buttato via la concezione della cultura libera, hanno cestinato il progetto di
una scuola inclusiva. Irresponsabili che hanno arbitrariamente stabilito di
serbare per se stessi NOVE deleghe in bianco su questioni di fondamentale
importanza. Deleghe che saranno oggetto di prossima definizione. Irresponsabili,
che chiudono la questione con un “le faremo sapere”…
Irresponsabili.
Bianca Maria Cartella
(Insegnante nella Vera Scuola)