martedì 23 giugno 2020

Se questo è un lenzuolo…


Già la prima domanda avrebbe dovuto farmi riflettere: “scusa, ma per acquistare un lenzuolo con gli angoli elasticizzati su misura per il mio materasso, secondo te, devo portare il materasso dal negoziante?” 

Appurato che trattavasi di un normale materasso singolo, ho proposto una soluzione più semplice, ma non meno efficace.

Poi è arrivata la seconda domanda: “Cosa posso fare con il lenzuolo di sopra? S’è un po’ strappato, ma secondo me è recuperabile.”

Appurato che la Sacra Sindone è conservata in condizioni migliori; verificato che il piccolo strappo era una profonda ed irrimediabile lacerazione e, considerato il mio possesso di ben due completi da letto singolo (uno con un simpatico leone ed uno raffigurante un ammiccante orsetto) ho avanzato la mia proposta: “ok, oggi pomeriggio sistemo tutto, stai tranquillo… E non portare il materasso da nessuna parte! È pesante!”

Nel pomeriggio ho smantellato lo smantellabile ed ho sistemato tutto. A modo mio.

Ma non ho trovato riconoscenza nello sguardo del proprietario del non-lenzuolo: lo sguardo costernato, l’espressione visivo-oculare persa nel vuoto, un senso di smarrimento palese e poi… una terza terribile domanda: “ma che, per caso, devi buttare via tutto?”

Ho capito di aver compiuto l’ennesimo intervento a gamba tesa nella vita di un’altra persona, ho compreso di aver violato una libertà di vivere a modo proprio, ho percepito di aver risposto a due domande non con parole ma con azioni. Imponendole.

Così ho semplicemente risposto: “no, non butto via nulla. Lavo tutto e te lo restituisco”

Quindi, non fatemi domande perché poi, in genere, rispondo con le azioni.


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