L’INAIL ha
parlato ad aprile 2020. Così, sulla riapertura delle scuole a settembre 2020, è
stato promulgato il DL 34 del 19 maggio 2020 (cd. Decreto Rilancio). Quindi,
prontamente, il CTS ha parlato il 28 maggio 2020, spianando la strada ad una
conferenza unificata che ha prodotto una bozza di Linee guida per la riapertura
delle scuole, datata 23 giugno 2020 che sarà discussa il 25 giugno. Domani.
Quindi, ricapitolando: INAIL fine aprile, CTS fine maggio, MI fine giugno. Ci sarà stato un tempo sufficiente per riflettere sulle indicazioni ricevute…
Nel frattempo, in Europa, scuole che riaprono vengono richiuse e, in Italia, il MI parla e sparla. Sempre troppo, sempre fuori tempo, sempre a pappagallo.
In tempo di dad diremo che nelle dichiarazioni del MI si ravvisa una sorta di sovraesposizione asincrona di reiterazioni espresse in modalità “ostinato”. L’“ostinato”, in musica, è una figura melodica che si ripete incessantemente, invariata e della stessa altezza, creando un effetto di staticità e, insieme, distacco rispetto alla melodia.
Staticità: perché dall’inizio di febbraio si parla di distanziamento sociale con conseguente chiusura totale da inizio marzo e, contemporaneamente, al MI ci si trastulla con l’inserimento di C&C (Cittadinanza e Costituzione) a costo zero e a potenziamento di organici zero. Come se non ci fosse un Covid-19 da arginare!
Distacco: perché lo stato di emergenza terminerà il 30 luglio - se non sarà prorogato – ma gli USR continuano ad autorizzare classi da 27/30 alunni. Con buona pace del distanziamento e con grande considerazione per polli, galline e pulcini.
Ma la vera “chicca” è l’articolo 231 del DL 34 che stanzia un mare di denaro per la riapertura delle scuole a settembre: 331 milioni di euro per il 2020 in aggiunta al FIS. Molto bello!
Si indica dettagliatamente
in cosa potranno essere investiti questi denari. Molto bello!
E si scrive
anche che questi 331 milioni di euro dovranno essere impegnati entro il 30
settembre 2020. Molto bello! Tutto e subito. In modo celere e chiaro: i soldi
per riaprire in sicurezza li avete, dunque usateli! E fate un po’ come vi pare…
Io penso di aver compreso perché lo abbiano chiamato Decreto Rilancio: hanno rilanciato ogni responsabilità al mittente dietro compenso.
E vediamo,
dunque, per ogni persona, a quanto ammonta il compenso. Vediamo quale sia il
costo pro capite della sicurezza. Analizziamo con cura un po’ di numeri. Per
cultura personale, per avere un’idea esatta.
Le SCUOLE italiane sono 8.233, suddivise in 40.749 plessi. Quindi se volessimo suddividere 331 milioni di euro tra le COSE, spetterebbero 8.122 € per ogni plesso scolastico.
Le PERSONE
che si assembrano nelle scuole italiane sono 9.044.559 così suddivise: 8
milioni di alunni che incontrano 835.489 docenti e 209.070 non docenti. Quindi,
se volessimo suddividere 331 milioni di euro tra le PERSONE spetterebbero 36,59
€ pro-capite.
Ecco, questo è il prezzo del rilancio e del rientro in sicurezza. Fermi restando gli edifici scolastici fatiscenti. Ferme restando le classi sovradimensionate. Ferma restando l’impossibilità di garantire il distanziamento. Sicuramente con questo decreto rilancio che definirei Decreto R.O.C. (Rilancio ad Occhi Chiusi) potremo finalmente e convintamente dire che andrà tutto bene. Molto bene! Anzi benissimo!
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