domenica 28 giugno 2020

Mi piace pensare…

Mi piace pensare che la tua letterina sia stata stilata da un qualche giovane virgulto, vittima inconsapevole quanto incolpevole di quell’imbuto che ti piace tanto! Mi piace pensare che tutti i celeberrimi personaggi citati nella letterina, dai Padri costituenti a Malala, da Don Milani a Calamandrei, siano stati oggetto di approfondimento per chi li ha scomodati. O che, a costoro, sia almeno stata riservata una piccola transizione imbutifera! Mi piace pensare che ci fosse dell’ironia in quel “siamo partiti da zero” perché guarda che a zero stanno esattamente solo le chiacchiere di una letterina insulsa e disonorevole per la firmataria. Alla quale sarà certamente sfuggito che il PNSD risale al 2007 e che lo stesso è stato poi implementato nel 2015 con le note 35 Azioni. Mi piace pensare che tu sappia che le Indicazioni Nazionali risalgono anch’esse al 2007, divenute Nuove Indicazioni Nazionali nel 2012 ed implementate dai Nuovi Scenari nel 2018: pertanto mi sfugge il senso del richiamo alla loro primissima pubblicazione databile a 13 anni fa! 

Poi c’è l’atto di fede “la ripresa di settembre funzionerà“. E qui deve essere intervenuto l’imbuto della fede: una fede incommensurabile in inutili sogni di facciata, totalmente privi di basi operative serie. Proviamo a tracciarle insieme. Se lo sfondo integratore deve essere il distanziamento sociale, sarà bene ricordare che le classi devono essere composte da non più di 15 alunni! Che avere tante aule - tutte colorate come rappresentate dal tuo onirico pensiero - senza adeguata copertura degli organici, non servirà molto! Che i patti di continuità sono sempre stati presenti nelle scuole italiane. Quindi mi piace pensare che si sia trattato solo di una svista il non aver informato gli USR della necessità contingente di non autorizzare classi da 30 alunni. Così come mi piace pensare che tu comprenda che le classi dimezzate non possano essere considerate imbuti ordinatamente impilati in dispensa, in attesa di un insegnante che verrà…
Eppure sarebbe stato semplice: NO INVALSI, NO alternanza, NO progetti, NO corsi di aggiornamento inutili, NO concorsi ridondanti, NO 107, NO classi pollaio, NO bugie.
Sarebbe stato agile: SI stabilizzazione dei precari (Direttiva europea 70/1999, recepita dall’Italia con decreto 368/2001), SI classi civili (13-15 alunni), SI tutela dei lavoratori fragili (Documento tecnico INAIL-aprile 2020).
E, invece, presa da un delirio di onnipotenza, delirio soprattutto onirico, sei andata ad impelagarti in una serie di affermazioni prive di senso. Non c’era bisogno di un comitato di esperti per dichiarare che “a settembre avremo una scuola aperta a tutti“. Perché, negli ultimi settant’anni, abbiamo forse avuto una scuola chiusa a qualcuno? Non c’era bisogno che qualche che qualche tuo giovin collaboratore scrivesse che “la scuola di settembre sarà responsabile e flessibile“. Perché, prima com’era? È mai stata una scuola irresponsabile ed ingessata? Non era necessario puntualizzare che “a settembre gli istituti saranno puliti“. Perché, fino ad ora cosa pensi che fossero? Discariche a cielo aperto?

E poi, questo devo dirtelo: “il ministero che ho l'onore di servire“ è l’ennesimo non-sense perché “servire” è una parola grossa e “onore” è un valore importante. Non meno importante di un’interessante metafora con la quale riproponi l’intramontabile DIY: “ogni singola scuola creerà il proprio vestito su misura“ che è un modo tanto indolore quanto scontato che ci riconduce indietro nel tempo ai corsi di taglio e cucito. Ma tante cose non puoi saperle; non puoi proprio comprenderle, semplicemente perché non le hai vissute. E, devo aggiungere, non le hai studiate neanche in modo approssimativo.

Quindi tutti questi chilometri su e giù per l’Italia te li puoi anche risparmiare. Almeno fino a quando non ti sarà chiarissimo che senza una visione complessiva della scuola della Repubblica che NOI -operatori della comunità scolastica- serviamo, tutto sarà vano. Perché, credimi, la tua Vision - che non riesce ad andare oltre le scuole colorate - è un’offesa per gli italiani. E non solo.

“La rotta è stata decisamente invertita” resta un tuo personale convincimento. La vera verità è che l’emergenza della pandemia poteva realmente far compiere una seria inversione di rotta ad una scuola che, nell’ultimo ventennio, è stata progressivamente smantellata, aziendalizzata, demansionata, ignorata. Una scuola sulla quale si è disinvestito per decenni, necessita di più di due mesi per tornare ad essere una Scuola Vera che temo non esista più.

Ma se due mesi sono l’unica opzione possibile, li utilizzerò anch’io per sognare. Per sognare ed assaporare quello scatto di orgoglio con il quale noi - 9 milioni di cittadini facenti parte a vario titolo della comunità scolastica - abbiamo sempre salvato la scuola dalla deriva alla quale, da decenni, è stata condannata.

Tu parli di “stagione nuova, scatto in avanti, diritto di sognare“ e a me piace pensare che la stagione nuova possa essere -banalmente- un autunno in presenza e in sicurezza; che lo scatto in avanti possa configurarsi -semplicemente- come la stabilizzazione del precariato. Analogamente, se vogliamo proprio parlare di sogni, avrò anch'io il diritto di sognare una scuola senza letterine e, possibilmente senza ghostwriter. Che costano assai e non servono a molto. Soprattutto dopo aver considerato che la teoria degli imbuti, con loro, non ha funzionato.

Infine “ogni pietra che metteremo in questa ripresa” è una frase impegnativa: lascia immaginare un enorme imbuto attraverso il quale far confluire un numero imprecisato di pietre, accumulantisi in modo sciatto e disordinato.

Il problema è tutto nell’"in". 
E’ arduo spiegare. 
Quindi, mettiamoci una pietra sopra. 
Tombale però.

venerdì 26 giugno 2020

Solo tre parole.

Spettacoli indecorosi quelli della politica italiana. Spettacoli visibili ed invisibili, perché quando la spettacolarizzazione viene fatta rimbalzare su tutti i siti è ben codificabile da chiunque. Quando, invece, si decide di spettacolarizzare le proteste dei cittadini rispetto al non-fatto, al non-detto, al non-deciso della politica, la decodifica del messaggio trasmesso è riservata solo a pochi. A quelli che assistono a spettacoli invisibili sui quali cala il sipario di un silenzio complice e connivente che disturba ed offende.

Perché, come sempre, è solo una questione di rispetto mancato.

Perché è decisamente più facile mostrare uno Sgarbi trascinato di peso fuori da un’aula piuttosto che ammettere che noi cittadini dovremmo trascinare tutti voi, di peso, fuori da quell’aula.

Perché l’indifferenza mostrata nei confronti dei precari storici della scuola, nei confronti delle decine di vertenze aziendali, nei confronti di questioni di vitale importanza per gli italiani, evidenzia il disinteresse profondo per una nazione intera.

E se, a tutto ciò, si aggiunge una inusitata pervicacia nella salvaguardia dei vostri privilegi di casta, il quadro è limpido. Cristallino.

Eppure sarebbe semplice accordare almeno il rispetto ad un popolo che è - e resta - sovrano.

Solo tre parole. Con l’identico rispetto mostrato per l’Italia.

Fuori dai piedi!


mercoledì 24 giugno 2020

Il Decreto R.O.C.

L’INAIL ha parlato ad aprile 2020. Così, sulla riapertura delle scuole a settembre 2020, è stato promulgato il DL 34 del 19 maggio 2020 (cd. Decreto Rilancio). Quindi, prontamente, il CTS ha parlato il 28 maggio 2020, spianando la strada ad una conferenza unificata che ha prodotto una bozza di Linee guida per la riapertura delle scuole, datata 23 giugno 2020 che sarà discussa il 25 giugno. Domani.

Quindi, ricapitolando: INAIL fine aprile, CTS fine maggio, MI fine giugno. Ci sarà stato un tempo sufficiente per riflettere sulle indicazioni ricevute…

Nel frattempo, in Europa, scuole che riaprono vengono richiuse e, in Italia, il MI parla e sparla. Sempre troppo, sempre fuori tempo, sempre a pappagallo.

In tempo di dad diremo che nelle dichiarazioni del MI si ravvisa una sorta di sovraesposizione asincrona di reiterazioni espresse in modalità “ostinato”. L’“ostinato”, in musica, è una figura melodica che si ripete incessantemente, invariata e della stessa altezza, creando un effetto di staticità e, insieme, distacco rispetto alla melodia. 

Staticità e distacco.

Staticità: perché dall’inizio di febbraio si parla di distanziamento sociale con conseguente chiusura totale da inizio marzo e, contemporaneamente, al MI ci si trastulla con l’inserimento di C&C (Cittadinanza e Costituzione) a costo zero e a potenziamento di organici zero. Come se non ci fosse un Covid-19 da arginare!

Distacco: perché lo stato di emergenza terminerà il 30 luglio - se non sarà prorogato – ma gli USR continuano ad autorizzare classi da 27/30 alunni. Con buona pace del distanziamento e con grande considerazione per polli, galline e pulcini.

Ma la vera “chicca” è l’articolo 231 del DL 34 che stanzia un mare di denaro per la riapertura delle scuole a settembre: 331 milioni di euro per il 2020 in aggiunta al FIS. Molto bello!

Si indica dettagliatamente in cosa potranno essere investiti questi denari. Molto bello!

E si scrive anche che questi 331 milioni di euro dovranno essere impegnati entro il 30 settembre 2020. Molto bello! Tutto e subito. In modo celere e chiaro: i soldi per riaprire in sicurezza li avete, dunque usateli! E fate un po’ come vi pare…

Io penso di aver compreso perché lo abbiano chiamato Decreto Rilancio: hanno rilanciato ogni responsabilità al mittente dietro compenso.

E vediamo, dunque, per ogni persona, a quanto ammonta il compenso. Vediamo quale sia il costo pro capite della sicurezza. Analizziamo con cura un po’ di numeri. Per cultura personale, per avere un’idea esatta.

Le SCUOLE italiane sono 8.233, suddivise in 40.749 plessi. Quindi se volessimo suddividere 331 milioni di euro tra le COSE, spetterebbero 8.122 € per ogni plesso scolastico.

Le PERSONE che si assembrano nelle scuole italiane sono 9.044.559 così suddivise: 8 milioni di alunni che incontrano 835.489 docenti e 209.070 non docenti. Quindi, se volessimo suddividere 331 milioni di euro tra le PERSONE spetterebbero 36,59 € pro-capite.

Ecco, questo è il prezzo del rilancio e del rientro in sicurezza. Fermi restando gli edifici scolastici fatiscenti. Ferme restando le classi sovradimensionate. Ferma restando l’impossibilità di garantire il distanziamento. Sicuramente con questo decreto rilancio che definirei Decreto R.O.C. (Rilancio ad Occhi Chiusi) potremo finalmente e convintamente dire che andrà tutto bene. Molto bene! Anzi benissimo!


martedì 23 giugno 2020

Se questo è un lenzuolo…


Già la prima domanda avrebbe dovuto farmi riflettere: “scusa, ma per acquistare un lenzuolo con gli angoli elasticizzati su misura per il mio materasso, secondo te, devo portare il materasso dal negoziante?” 

Appurato che trattavasi di un normale materasso singolo, ho proposto una soluzione più semplice, ma non meno efficace.

Poi è arrivata la seconda domanda: “Cosa posso fare con il lenzuolo di sopra? S’è un po’ strappato, ma secondo me è recuperabile.”

Appurato che la Sacra Sindone è conservata in condizioni migliori; verificato che il piccolo strappo era una profonda ed irrimediabile lacerazione e, considerato il mio possesso di ben due completi da letto singolo (uno con un simpatico leone ed uno raffigurante un ammiccante orsetto) ho avanzato la mia proposta: “ok, oggi pomeriggio sistemo tutto, stai tranquillo… E non portare il materasso da nessuna parte! È pesante!”

Nel pomeriggio ho smantellato lo smantellabile ed ho sistemato tutto. A modo mio.

Ma non ho trovato riconoscenza nello sguardo del proprietario del non-lenzuolo: lo sguardo costernato, l’espressione visivo-oculare persa nel vuoto, un senso di smarrimento palese e poi… una terza terribile domanda: “ma che, per caso, devi buttare via tutto?”

Ho capito di aver compiuto l’ennesimo intervento a gamba tesa nella vita di un’altra persona, ho compreso di aver violato una libertà di vivere a modo proprio, ho percepito di aver risposto a due domande non con parole ma con azioni. Imponendole.

Così ho semplicemente risposto: “no, non butto via nulla. Lavo tutto e te lo restituisco”

Quindi, non fatemi domande perché poi, in genere, rispondo con le azioni.


martedì 2 giugno 2020

Ignoranza vigliacca.

Diffondo il Sallusti-pensiero e rispondo perché tutti conoscano la differenza tra un eroe e un hater.
Eh sì, caro lei, perché lei ha dimostrato di essere più hater degli odiatori di professione. Le sue parole rivelano un odio profondo verso una categoria intera. Guardi che noi conosciamo bene il significato di eroe e noi non siamo eroi. Siamo insegnanti.
Vergogna! Dovrebbe solo provare vergogna; dovrebbe chiedere scusa per questi pensieri espressi nel suo personale sfogatoio.
Furbetti della cattedra? Paura e pigrizia? La pagina più squallida? Interrompere il buen retiro? Vigliaccata? Nessun dovere né professionale né etico? La fila per le vacanze? Avremmo permesso che le scuole chiudessero prima dei bar?
Guardi, signor direttore del suo personale sfogatoio, che lei ha completamente sbagliato destinatari.
C’è poco da fare i “furbetti” con stipendi fermi da un decennio e, per di più, tra i più bassi d’Europa. Ma questo lei non lo sa!
C’è poco da indicare “paura e pigrizia” come caratteri di una categoria quando il mondo è avvolto da una pandemia. Ma questo lei lo ignora!
C’è poco da attribuire agli insegnanti la “pagina più squallida” quando questa è stata scritta proprio da lei. Ma questo lei non lo comprende!
C’è poco da interrompere il “buen retiro” visto che non c’è mai stato e visto che gli insegnanti hanno continuato a svolgere la loro azione educativa IN OGNI MODO POSSIBILE per elevato senso del dovere. Ma questo lei non lo sa!
C’è poco da definire “vigliaccata” il comportamento dei docenti italiani visto che ai veri vigliacchi piace fare gli hater anche in questo triste frangente. Ma questo lei non lo sa!
C’è poco da richiamare “doveri etici e professionali” per una categoria che fonda tutto il proprio operato proprio sull’etica e sulla professionalità. Ma questi valori lei non conosce!
C’è poco da sparlare della “fila per le vacanze” degli insegnanti i quali, certamente, non godono dei privilegi della sua casta. Ma questo lei non lo sa!
C’è proprio nulla da dire sulla “chiusura che NOI avremmo permesso” visto che c’è stata una dichiarazione di stato di emergenza il 31 gennaio 2020 seguita da una serie di DPCM che hanno chiuso le scuole d’Italia. Ma questo lei non lo sa! 
Ascolti bene perché ora le spiego chi è un “eroe”: eroe è una persona che per eccezionali virtù di coraggio o abnegazione si impone all’ammirazione della collettività; eroe è chi, di propria iniziativa e libero da qualsiasi vincolo, compie uno straordinario e generoso atto di coraggio, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune.
Adesso le spiego cosa sia il “vilipendio”: è la dimostrazione di disistima o disprezzo che può assumere i toni di scherno o di aperta ingiuria; nel diritto è un’offesa lesiva di valori riconosciuti e protetti dalla tradizione e dalle leggi dello Stato.
Scelga lei, adesso, CHI compie atti eroici e CHI compie atti di vilipendio. Rifletta però, perché lei questo non lo sa! Perché lei era uno di quelli che voleva riaprire tutto e subito in Lombardia, perché lei ha dimenticato cosa sia stata l’istruzione nel ventennio fascista, perché lei finge di non sapere in che misura sia stata distrutta la scuola dai tagli operati da una destra incauta che, per un ventennio della II Repubblica, ha invece assicurato proventi e garanzie a giornalai, giornalini e sfogatoi.
Perchè lei, la Costituzione non la conosce.
Noi insegnanti ci siamo adattati ad una serie di interventi NEFASTI prodotti proprio da quell’ignoranza vigliacca a lei tanto cara. Ma la cultura e l’istruzione, delle quali noi insegnanti siamo rimasti gli ultimi eroici diffusori, sono un altro discorso. Complesso da affrontare con chi non sa. Perché noi diffondiamo cultura e siamo assai diversi da lei che più che diffondere odio non sa fare.
Ascolti Sallusti: visto che dimostra un’ignoranza illimitata (difficilmente recuperabile alla sua età) chieda scusa e si ritiri.
Vigliacco!