Mi piace pensare che la tua letterina sia stata stilata
da un qualche giovane virgulto, vittima inconsapevole quanto incolpevole di
quell’imbuto che ti piace tanto! Mi piace pensare che tutti i celeberrimi
personaggi citati nella letterina, dai Padri costituenti a Malala, da Don
Milani a Calamandrei, siano stati oggetto di approfondimento per chi li ha
scomodati. O che, a costoro, sia almeno stata riservata una piccola transizione
imbutifera! Mi piace pensare che ci fosse dell’ironia in quel “siamo partiti da
zero” perché guarda che a zero stanno esattamente solo le chiacchiere di una
letterina insulsa e disonorevole per la firmataria. Alla quale sarà certamente
sfuggito che il PNSD risale al 2007 e che lo stesso è stato poi implementato
nel 2015 con le note 35 Azioni. Mi piace pensare che tu sappia che le Indicazioni
Nazionali risalgono anch’esse al 2007, divenute Nuove Indicazioni Nazionali nel
2012 ed implementate dai Nuovi Scenari nel 2018: pertanto mi sfugge il senso
del richiamo alla loro primissima pubblicazione databile a 13 anni fa!
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domenica 28 giugno 2020
Mi piace pensare…
venerdì 26 giugno 2020
Solo tre parole.
Spettacoli
indecorosi quelli della politica italiana. Spettacoli visibili ed invisibili, perché
quando la spettacolarizzazione viene fatta rimbalzare su tutti i siti è ben codificabile
da chiunque. Quando, invece, si decide di spettacolarizzare le proteste dei
cittadini rispetto al non-fatto, al non-detto, al non-deciso della politica, la
decodifica del messaggio trasmesso è riservata solo a pochi. A quelli che
assistono a spettacoli invisibili sui quali cala il sipario di un silenzio
complice e connivente che disturba ed offende.
Perché, come sempre, è solo una questione di rispetto mancato.
Perché è decisamente più facile mostrare uno Sgarbi trascinato di peso fuori da un’aula piuttosto che ammettere che noi cittadini dovremmo trascinare tutti voi, di peso, fuori da quell’aula.
Perché l’indifferenza mostrata nei confronti dei precari storici della scuola, nei confronti delle decine di vertenze aziendali, nei confronti di questioni di vitale importanza per gli italiani, evidenzia il disinteresse profondo per una nazione intera.
E se, a tutto ciò, si aggiunge una inusitata pervicacia nella salvaguardia dei vostri privilegi di casta, il quadro è limpido. Cristallino.
Eppure sarebbe semplice accordare almeno il rispetto ad un popolo che è - e resta - sovrano.
Solo tre parole. Con l’identico rispetto mostrato per l’Italia.
Fuori dai piedi!
mercoledì 24 giugno 2020
Il Decreto R.O.C.
L’INAIL ha
parlato ad aprile 2020. Così, sulla riapertura delle scuole a settembre 2020, è
stato promulgato il DL 34 del 19 maggio 2020 (cd. Decreto Rilancio). Quindi,
prontamente, il CTS ha parlato il 28 maggio 2020, spianando la strada ad una
conferenza unificata che ha prodotto una bozza di Linee guida per la riapertura
delle scuole, datata 23 giugno 2020 che sarà discussa il 25 giugno. Domani.
Quindi, ricapitolando: INAIL fine aprile, CTS fine maggio, MI fine giugno. Ci sarà stato un tempo sufficiente per riflettere sulle indicazioni ricevute…
Nel frattempo, in Europa, scuole che riaprono vengono richiuse e, in Italia, il MI parla e sparla. Sempre troppo, sempre fuori tempo, sempre a pappagallo.
In tempo di dad diremo che nelle dichiarazioni del MI si ravvisa una sorta di sovraesposizione asincrona di reiterazioni espresse in modalità “ostinato”. L’“ostinato”, in musica, è una figura melodica che si ripete incessantemente, invariata e della stessa altezza, creando un effetto di staticità e, insieme, distacco rispetto alla melodia.
Staticità: perché dall’inizio di febbraio si parla di distanziamento sociale con conseguente chiusura totale da inizio marzo e, contemporaneamente, al MI ci si trastulla con l’inserimento di C&C (Cittadinanza e Costituzione) a costo zero e a potenziamento di organici zero. Come se non ci fosse un Covid-19 da arginare!
Distacco: perché lo stato di emergenza terminerà il 30 luglio - se non sarà prorogato – ma gli USR continuano ad autorizzare classi da 27/30 alunni. Con buona pace del distanziamento e con grande considerazione per polli, galline e pulcini.
Ma la vera “chicca” è l’articolo 231 del DL 34 che stanzia un mare di denaro per la riapertura delle scuole a settembre: 331 milioni di euro per il 2020 in aggiunta al FIS. Molto bello!
Si indica dettagliatamente
in cosa potranno essere investiti questi denari. Molto bello!
E si scrive
anche che questi 331 milioni di euro dovranno essere impegnati entro il 30
settembre 2020. Molto bello! Tutto e subito. In modo celere e chiaro: i soldi
per riaprire in sicurezza li avete, dunque usateli! E fate un po’ come vi pare…
Io penso di aver compreso perché lo abbiano chiamato Decreto Rilancio: hanno rilanciato ogni responsabilità al mittente dietro compenso.
E vediamo,
dunque, per ogni persona, a quanto ammonta il compenso. Vediamo quale sia il
costo pro capite della sicurezza. Analizziamo con cura un po’ di numeri. Per
cultura personale, per avere un’idea esatta.
Le SCUOLE italiane sono 8.233, suddivise in 40.749 plessi. Quindi se volessimo suddividere 331 milioni di euro tra le COSE, spetterebbero 8.122 € per ogni plesso scolastico.
Le PERSONE
che si assembrano nelle scuole italiane sono 9.044.559 così suddivise: 8
milioni di alunni che incontrano 835.489 docenti e 209.070 non docenti. Quindi,
se volessimo suddividere 331 milioni di euro tra le PERSONE spetterebbero 36,59
€ pro-capite.
Ecco, questo è il prezzo del rilancio e del rientro in sicurezza. Fermi restando gli edifici scolastici fatiscenti. Ferme restando le classi sovradimensionate. Ferma restando l’impossibilità di garantire il distanziamento. Sicuramente con questo decreto rilancio che definirei Decreto R.O.C. (Rilancio ad Occhi Chiusi) potremo finalmente e convintamente dire che andrà tutto bene. Molto bene! Anzi benissimo!
martedì 23 giugno 2020
Se questo è un lenzuolo…
Appurato che trattavasi di un normale materasso singolo, ho proposto una soluzione più semplice, ma non meno efficace.
Poi è arrivata la seconda domanda: “Cosa posso fare con il lenzuolo di sopra? S’è un po’ strappato, ma secondo me è recuperabile.”
Appurato che la Sacra Sindone è
conservata in condizioni migliori; verificato che il piccolo strappo era una
profonda ed irrimediabile lacerazione e, considerato il mio possesso di ben
due completi da letto singolo (uno con un simpatico leone ed uno raffigurante
un ammiccante orsetto) ho avanzato la mia proposta: “ok, oggi pomeriggio
sistemo tutto, stai tranquillo… E non portare il materasso da nessuna parte! È
pesante!”
Nel pomeriggio ho smantellato lo
smantellabile ed ho sistemato tutto. A modo mio.
Ma non ho trovato riconoscenza
nello sguardo del proprietario del non-lenzuolo: lo sguardo costernato,
l’espressione visivo-oculare persa nel vuoto, un senso di smarrimento palese e
poi… una terza terribile domanda: “ma che, per caso, devi buttare via tutto?”
Ho capito di aver compiuto
l’ennesimo intervento a gamba tesa nella vita di un’altra persona, ho compreso
di aver violato una libertà di vivere a modo proprio, ho percepito di aver
risposto a due domande non con parole ma con azioni. Imponendole.
Così ho semplicemente risposto: “no,
non butto via nulla. Lavo tutto e te lo restituisco”
Quindi, non fatemi domande perché
poi, in genere, rispondo con le azioni.