lunedì 22 maggio 2017

Una pozzanghera li salverà…

Leggo di collegi dei docenti che hanno saputo dire “no”; che hanno rifiutato la loro complicità a MIUR ed OO.SS.; che sono stati in grado di votare contro la scelta dei requisiti; che hanno compreso il senso di una trappola.

Perché MIUR e Sindacati non volevano coinvolgere la base, né desideravano dar voce ai docenti.

Hanno semplicemente teso una trappola perché ogni collegio dei docenti, votando a favore dei requisiti proposti dal DS, ha - implicitamente ed esplicitamente - espresso il proprio apprezzamento per la buona scuola, per Renzie e per la chiamata diretta.

Chi ha votato “si” ha garantito la propria collaborazione.

Superfluo aggiungere che un unanime voto di dissenso, proveniente da TUTTE le scuole d’Italia, avrebbe funzionato da cassa di risonanza sia per il MIUR sia per i Sindacati, proponendo l'idea differente di chi nella scuola lavora veramente.

Non giudico, ma apprezzo sommamente chi ha sostenuto il proprio “no” collegiale.

Non giudico, ma accettare il compromesso del falso coinvolgimento ritenendosi appagati da un asservimento finalizzato all’ottenimento di una mancetta segreta, segretamente ricevuta e segretamente inseguita, mi pare questione da bambini piccolissimi. Ma piccoli piccoli.

Così, MIUR e Sindacati, approntata questa fantastica trappola, nell’accattivante forma di pozzanghera di fanghiglia chiamata Buona Scuola, l’hanno presentata agli insegnanti-fanciulli e molti ci sono cascati! Con tutti e due i piedi.

E spesso li si incontra nei corridoi, ciabattando veloci in perenne movimento, in una scuola che non è buona e che non è neanche più Vera.


Non giudico, ma osservo. E quel che vedo non mi piace. 

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