Immaginare un DS che pensa; che
trascorre settimane intere a pensare a tutti i docenti che lavorano nell’istituzione
scolastica che egli stesso dirige; che pensa e ripensa ai possibili destinatari
del bonus per il merito; che pensa
alle persone come se fossero birilli, ha rievocato nella mia mente l’immagine
del Pensatore di De Chirico…
E questo DS pensatore, che ha l’obbligo
di osservare la Legge 107 e che ha l’onere di pensare a CHI possa essere
giudicato per poi ricevere il fantasioso bonus, è una figura solitaria che – in
completa solitudine – deve operare la scelta tra i “buoni” e i “cattivi”. Buoni
e Cattivi che, nella sua mente da pensatore sono, rispettivamente, i meritevoli
e i non-meritevoli. A fargli compagnia, nella mano sinistra, solo una tavoletta
con la scritta: SUM SED QUID SUM…
Ma la concezione del pensatore
corrisponderà alla reale collocazione di ogni docente? Cioè, siamo tutti
certissimi del fatto che i buoni siano meritevoli? E se, invece, i meritevoli
fossero proprio coloro che il pensatore colloca tra i cattivi? Il DS pensatore
è solo. La Legge 107 gli concede la potenza dirimente del pensiero unico ed
inappellabile. E così, pensando pensando, sceglierà i nomi dei docenti che potranno
essere valutati dal Comitato di Valutazione, sulla base dei criteri
precedentemente definiti.
Detto questo, si rende necessaria
qualche puntualizzazione. Io credo che non sia regolare procedere alla
valutazione di alcuni docenti con regole rese note al termine dell’anno
scolastico; inoltre, penso che non sia troppo legittimo operare procedure
valutative differenziate in ogni scuola d’Italia. Gli insegnanti sono
dipendenti pubblici che, nell’espletamento della loro professione condividono
norme, diritti e doveri che sono uguali su tutto il territorio nazionale… ma
questo sfugge sia agli estensori sia ai sostenitori della Buona Scuola che
buona non è. Ecco, proprio come i docenti: i buoni insegnanti (quelli che
saranno individuati dal DS pensatore) proprio buoni non sono. Saranno forse
buoni per la Buona Scuola, ma visto che la Buona Scuola buona non è… Saranno
forse funzionali alla Buona Scuola, ma considerato che la Buona Scuola
funzionale non è…
Insomma, la Legge 107 aveva la pretesa di riformare la Scuola ma, di
fatto, ha creato un’aberrante dicotomia che, nel corso di questo anno
scolastico, ha progressivamente tentato di annientare la Vera Scuola, la scuola
degli studenti veri con le loro famiglie vere, dei collaboratori veri, degli
insegnanti veri. La scuola vera è quella che risponde al dettato costituzionale
che nell’incipit dell’art. 33 recita “l’arte e la scienza sono libere e libero
ne è l’insegnamento”.
La scuola vera è quella libera.
Libera e pensante. Ma non nel solitario silenzio di un decisore unico che
assegnerà un bonus premiale insignificante ad una ristretta minoranza di
soggetti presenti nei pensieri del DS pensatore.
La scuola vera è quella libera.
Libera e pensante. Ma nell’assordante sinfonia delle parole, delle idee, delle
opinioni, della creatività, delle sinergie che solo nelle singole classi di
ogni scuola del mondo è possibile assaporare.
Io, in quest’assordante sinfonia,
vivo.
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