Intendo casella
di posta elettronica. E qualcuna non ha un perché.
Il momento in
cui sono entrata nel vortice del web è segnato in modo indelebile dalla mia
prima casella di posta elettronica, quella storica che ha iniziato a tracciare
la storia delle mie mail. E’ una @virgilio e non si può cancellare. In
parallelo, per un breve periodo della mia vita, ho avuto una e-mail @libero. Ma
un giorno, quel concetto di libertà al maschile mi apparve come una caricatura,
così la lasciai cadere in disuso… liberandomene. Poi mio fratello, il perfetto
della famiglia, iniziò a scrivermi da una mail @iol, così, un po’ per
avvicinarmi alla sua indiscussa perfezione, un po’ perché quell’ItaliaOnLine mi
piaceva, mi dotai anch’io di una casella @iol.
E siamo a tre!
Era quasi tutto
perfetto, ma nella mia vita spensierata entrarono le Istanze On Line del MIUR che
all’epoca - stiamo parlando del giurassico - era MPI e che ora - stiamo parlando
del nulla - è diventato MI. Ogni abitante del Regno Borbonico sorriderà per
l’imbarazzante assonanza con una ben nota esclamazione… Così, per non fare
confusione tra ItaliaOnLine e Istanze On Line, anche la mail @iol fu dismessa,
senza troppi rimpianti, visto che anche il PB (Perfect Brother) l’aveva
sostituita. Poi, si sa, la vita è in continua evoluzione e un certo momento
della storia d’Italia fu segnato dalla messa in onda del BB (Big Brother).
Insomma, per me era una questione già nota, studiata, acquisita. Me ne aveva
parlato George… Ma per i miei alunni era tutto nuovo. Persino più interessante
della scuola: praticamente l’unico argomento di conversazione con il quale
riuscissi ad entrare in empatia con i loro interessi del momento. Così dedicai
un supplemento di attenzione al fenomeno mediatico in questione, adoperando la
casella di posta elettronica con la quale avevo intrapreso i miei primi passi
nel web: @alice che, col tempo, aveva subito delle variazioni importanti,
trasformandosi in @supereva. Con una stupefacente contemporaneità, per i
social network, utilizzavo persino una @yahoo perché qualcuno mi aveva messa in
guardia sull’importante necessità di non mescolare gli account…
E siamo a sei!
Poteva ancora
essere umano controllare sei caselle di posta elettronica quotidianamente, ma
si diffuse la moda della PEC. E poiché, a detta di molti, sarebbe stata
equiparabile ad una raccomandata, decisamente e convintamente attivai la mia
@pec. Naturalmente non avrei mai potuto immaginare che, in pieno lockdown,
sarei stata obbligata ad andare a ritirare una raccomandata a mano! Veramente
non avrei mai immaginato di vivere una pandemia, ma questo è un altro discorso.
E non poteva finire qui. Infatti, come insegnante, ho il privilegio di avere
una casella di posta elettronica istituzionale. Una mail @istruzione che ha la stessa
capienza di un vasetto di capperi da 60 grammi. Con 14-15 mail è già piena e
rifiuta tutto. Quindi, personalmente, l’ho sempre utilizzata come traghetto,
nel senso che faccio confluire altrove tutta la posta istituzionale che,
comunque, ha un suo perché e non può essere respinta al mittente solo perché un
giorno non l’hai controllata e svuotata… Così, tra uno svuotamento ed un
trasferimento, arriviamo al 2015. L’anno in cui l’ira funesta del tizianelide Matteo
si abbatté sulla Scuola. Lo stesso anno in cui iniziai a raccontare lo school
world con le school words. Naturalmente mi serviva una nuova casella per il
blog, così attivai una @gmail della quale non posso fare a meno perché il blog
è l’unico luogo in cui poter parlare senza interrotta!
E siamo a nove!
E siamo a
sedici!
Poi, sempre per
la SAD, serviva un account dedicato per EdModo; uno per Skype; un altro per
Cisco e, incredibilmente, quando mancavano solo le credenziali per far lezione
sulla piattaforma Rousseau, arrivavano le indicazioni p
Intanto, quasi inavvertitamente, siamo a venti! E, a questo punto, uno pensa di aver raggiunto un equilibrio. E invece no!
Poiché non esiste
una pandemia in corso, non esistono enormi problemi di sopravvivenza per
milioni di persone, non sussistono problematiche importanti da risolvere in
tutti i settori della società civile, non esistono questioni inerenti la riapertura
delle scuole in sicurezza, non esistono decisioni pedagogico-didattiche da
assumere per l’Italia, al MI reputano fondamentale avviare una procedura che
fornirà una nuova casella di posta elettronica a tutto il personale in servizio
nelle scuole italiane. Pertanto, poiché sono un’insegnante, la mia casella di
posta elettronica istituzionale che era @istruzione diventerà @post(
Ecco. Volevo
dire che sono pronta. Ho archiviato tutto ordinatamente. La mail, che mi
consentirà di passare da una casella all’altra, non mi è arrivata. Ma arriverà.
Me lo sento! E poi volevo dire che questa trasformazione da @istruzione a @post(
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