In Puglia abbiamo un
problema. Un problema serio di competenze sull’assunzione di decisioni inerenti
la scuola. La scuola vera però.
In Puglia, il Governatore
ha deciso che la scuola-on-demand può funzionare per tutto il I Ciclo. Così
accade che Conte apre ed Emiliano chiude, ma lascia uno spiraglio per i ragazzi
speciali. Poi cambia idea, infatti Conte apre ed Emiliano chiude, ma vuole che
i ragazzi speciali siano accompagnati da gruppetti di quattro o cinque alunni
che, a turno, possano frequentare la scuola in presenza. Ma cambia nuovamente
idea. Ogni venerdì. Conte apre ed Emiliano, ormai stufo del fatto che le sue
brillanti proposte vengano cassate da un TAR si e da un TAR no, fa lo splendido:
i genitori decideranno se mandare i propri figli a scuola oppure no. Ne danno
comunicazione alla scuola e basta.
E’ un mondo meraviglioso
la Puglia: i genitori scelgono e le scuole eseguono. Lo ha deciso Emiliano!
Peccato che costui non sappia che la scuola-on-demand non può funzionare e, se proprio la vogliamo far funzionare, ognuno deve fare delle rinunce:
- - gli alunni a scuola devono rinunciare
all’attenzione esclusiva dell’insegnante;
- - gli alunni a casa devono rinunciare
all’insegnante disponibile per sei ore;
- - i genitori, che hanno operato una scelta,
devono rinunciare ad ogni pretesa;
- - gli insegnanti devono rinunciare al loro
ruolo preciso: fare gli insegnanti.
Perché noi insegnanti non
abbiamo possibilità di scelta!
Così organizziamo orari,
sistematizziamo le istanze dei genitori, cercando di capire quale sia l’ultima
scelta operata. Così trascorriamo le giornate in modo schizofrenico, tentando
di realizzare le idee dello “splendido” in modo realistico, ordinato, fruibile
e sostenibile.
E quindi:
- - analisi delle comunicazioni dei genitori;
- - predisposizione degli orari delle lezioni;
- - organizzazione degli scaglionamenti per le
entrate e le uscite;
- - presa in carico dei repentini cambiamenti
di idea del venerdì da parte dello “splendido”;
- - presa in carico delle decisioni
genitoriali che possono anche variare;
- - controllo e potenziamento delle reti;
- - controllo e acquisto di nuovi dispositivi (pc
e tablet);
- - analisi delle richieste dei dispositivi
per gli alunni;
- - organizzazione della didattica in presenza
per chi è a scuola, della didattica digitale per chi è a casa, delle lezioni
asincrone, delle lezioni sincrone, delle lezioni in modalità mista.
TUTTO CONTEMPORANEAMENTE.
Questo facciamo.
Vorremmo fare gli
insegnanti anche perché la scuola ha adottato tutti i protocolli di sicurezza
durante il periodo estivo; la scuola ha misurato ambienti, attaccato adesivi
tondeggianti sotto i banchi; controllato le distanze; allestito spazi
riservati; stilato protocolli di sanificazione con l’amministrazione comunale;
organizzato modalità di pulizia accurata di ambienti e suppellettili. La scuola
è un luogo sicuro in cui studiare, incontrarsi, imparare ed insegnare.
Ogni ora vengono
disinfettate maniglie delle porte e sedie degli insegnanti che si danno il
cambio.
I ragazzi hanno capito ed
imparato molte cose: sono cresciuti in fretta, sono rispettosi delle regole,
osservano il rispetto anche tra gli adulti. I ragazzi hanno compreso tutto ed
hanno compreso bene.
Noi insegnanti ci stiamo
provando a garantire il diritto allo studio per tutti. Ed entrare in classe, ad
ogni cambio dell’ora, con libri, quaderni, borsa, valigia a tracolla, pc acceso
in mano (di proprietà personale perché non si possono usare gli oggetti altrui),
mascherina doppia e visiera para-schizzi è un’emozione.
E’ un’emozione grande
toccare la maniglia appena disinfettata (quindi umida); è un’emozione attendere
che la cattedra si asciughi prima di poter posare tutti gli oggetti; è
un’emozione accomodarsi su una sedia (umida anch’essa) che non potrà essere
abbandonata se non al termine dell’ora di lezione; è un’emozione vivere tutta
la mattinata con le finestre spalancate (per garantire il continuo ricambio
dell’aria); è un’emozione vederli - in classe e a casa - attenti e consapevoli
del fatto che questo momento storico sta cambiando le nostre vite.
Così, tra distanze siderali
incolmabili e contatti personali a distanza; cercando un equilibrio tra scuola
vera e scuola-on-demand; con la segreta speranza che restare seduti sulla sedia
umida, ma disinfettata, possa essere di ausilio ad una serena conservazione
della specie; tra bolli gialli attaccati sul pavimento e frecce direzionali ben
sincronizzate; tra maniglie lucenti e chiappe splendenti armonizziamo il nostro
quotidiano agire…
E son soddisfazioni!
Tra maniglie lucenti e chiappe splendenti Si va avanti.
RispondiEliminaTra teste pensanti e cuori accomodanti.