lunedì 18 maggio 2020

Non esistono più le mezze stagioni.


Quando è cominciato il periodo di chiusura totale, ho iniziato subito il cambio di stagione.
Era il 5 marzo, ma si capiva già che tutta la primavera l’avremmo trascorsa in casa.
E così, bypassando marzo, aprile e maggio, è cominciato il sali-scendi degli abiti. Di prima mattina. A mente lucida. Devo dire che è stata una scelta giusta, anche perché non esistono più le mezze stagioni.

Così come non esistono più le vecchie ordinanze: quelle in cui tutto era chiaramente scandito, quelle in cui i riferimenti alle leggi vigenti erano reali e non in deroga, quelle in cui - a leggerle attentamente - trovavi tutte le risposte ai tuoi dubbi, quelle che non lasciavano spazio ad interpretazioni personali! Tempi andati. Tempi in cui leggevi e comprendevi. Potevi anche non concordare su qualche punto, ma la legge è legge. E si rispetta.

E le minuziose indicazioni INVALSI? Ve le ricordate? Io avrei gradito molto dimenticarle (come le mezze stagioni), ma ne restano indelebili le tracce: firma per ricevuta in doppia copia, apri il pacco, apri la busta, ritaglia il codice, attacca l’etichetta, getta le fascette, apri il fascicolo (ma solo alla prima pagina), non leggere, ascolta, leggi, svolgi, rispondi, crocetta, metti NO sulla crocetta se hai sbagliato, correggi, tabula le risposte, spegni il cellulare, deposita il cellulare, rispondi senza dire, parla senza rispondere… Un delirio ragazzi!

Quest’anno l’INVALSI non mi è mancato. Sinceramente.
Mi sono mancate le mezze stagioni. Quelle sì!

Ed anche le ordinanze di un tempo in cui la scuola era ancora Vera Scuola.

Mi sono mancate quelle ordinanze antiche in cui leggevi il titolo dell’articolo e sapevi, con certezza, che il contenuto avrebbe riguardato proprio quel titolo. Che nostalgia quelle ordinanze in cui non potevi evidenziare le parti salienti, perché ogni parola ed ogni riferimento normativo erano ugualmente degni di attenzione! Quanto mi mancano quelle indicazioni ministeriali in cui NULLA era tralasciato e TUTTO il contenuto riguardava, capillarmente, fasi, situazioni, soggetti unici e norme univoche.

NULLA era lasciato al caso. TUTTO evidenziava precise competenze.
Ma si sa, “panta rei”.
Così le mezze stagioni diventano clausura.
Il NULLA diventa una precisa competenza e il TUTTO viene lasciato al caso.

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