Non saprei spiegarne la motivazione neanche se mi
impegnassi.
Però il dato è certo: ogni volta che mi capita di ricercare
nel mio pc la L. 107/2015, mi torna in mente l’impareggiabile Ugo nazionale con
la sua supercazzola. E ogni volta che, scartabellando tra le innumerevoli
pagine presenti sulla mia scrivania, mi accingo a cercare la Gazzetta Ufficiale
n. 175 del 30 luglio 2015, mi ritrovo a pensare a lui ed al suo insulso antani.
E’ inutile negarlo: non ho mai accettato la Buona Scuola né
mai mi sono adeguata alle logiche aziendalistiche ad essa sottese. Perché la BS
ha voluto ridisegnare la brutta copia di un’azienda sull’orlo del fallimento,
ma la Vera Scuola era differente.
La Vera Scuola aveva posto al centro dell’azione educativa,
formativa e didattica la PERSONA; la BS, presentata come una sottospecie di
prodotto di marketing, ha totalmente scardinato ogni principio sociale e
didattico.

La BS non è ciò che
vuol far credere di essere perché non è una riforma del sistema nazionale di
istruzione e formazione. Così come non è affatto adeguata a valorizzare il merito
dei docenti. Molto banalmente la BS ha irresponsabilmente scambiato la scuola
per un’azienda; ha semplicisticamente scambiato gli alunni per bulloni; ha
sistematicamente scambiato i docenti per marionette. Ed ha colpevolmente
ignorato tutto il resto. Peccato che “tutto il resto” fosse solo … la Vera
Scuola…
Dunque, poiché con la 107/2015 hanno prodotto: “La
super-sola inadeguata con suggestioni aziendalistiche…come fossimo marionette…”,
adesso capisco perché quando rileggo parti della 107 non posso fare a meno di
pensare alla “supercazzola prematurata con scappellamento a destra…come fosse
antani…”
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