A Midspring Night’s Dream.
Giorni e
notti di fibrillante attesa hanno preceduto la pubblicazione del DL 22/2020,
una misura legislativa urgente che dichiarava di normare la conclusione
dell’anno scolastico in corso e l’ordinato avvio del prossimo. Così, come un Midspring
Night’s Dream, il 9 aprile si è palesato il sogno - che in realtà è una
commedia ricca di flashback.
Attendevamo
chiarimenti? Non ce ne sono!
Tutto
lasciato nella vaghezza di possibili date di riapertura delle scuole: entro il
18 maggio o dopo il 18 maggio. Invece di affannarsi prevedere scenari incerti,
annunciandoli già dal 3 aprile, sarebbe bastato attendere il parere del Comitato
Tecnico Scientifico del Ministero della Salute reso noto sei ore dopo la
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DL 22/2020!
Attendevamo
indicazioni normative sulla dad? Non ce ne sono!
Tutto
rinviato all’anno scolastico 2020-2021 che, per i non addetti ai lavori, è il
prossimo anno scolastico. Quindi, invece di affidarsi alla nota 388 del
volenteroso Bruschi che, sommessamente, il 17 marzo forniva le prime fumose
indicazioni sulla dad ai tempi del COVID-19, sarebbe bastato normare procedure che,
al momento, FORTUNATAMENTE sono state lasciate alla discrezionalità, al
buonsenso ed alla buona volontà di tutti gli insegnanti d’Italia.
Attendevamo certezze?
Non pervenute!
Perché tutto
il DL 22/2020 è un continuo bla-bla di possibili procedure che rimandano, inesorabilmente,
ad ordinanze che non esistono ancora. Su sette questioni si dichiara qualcosa,
ma questo “qualcosa” - è chiarito immediatamente - sarà normato dalle ordinanze
dell’articolo uno comma uno.
Attendevamo
riferimenti normativi alle leggi vigenti? Attesa inutile!
È
sufficiente leggere nei “Visto…, Visto…, Visto…” Tutte le norme richiamate sono
del 2020 e questo è normale: siamo in emergenza! Ma allora perché non
richiamare la nota 388 alla quale tanto tenacemente aveva lavorato il dott. Bruschi?
E perché citare tre volte la delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio
2020 senza richiamarla all’inizio?
Attendevamo
certezze operative? Non esistono!
Perché se un
cittadino legge il DL 22/2020 cercando di comprendere se tutti gli studenti
saranno ammessi alla frequenza dell’anno successivo o agli esami di Stato, non
troverà questa informazione che, invece, è proprio nel titolo di questa norma.
Infatti, in risposta a questa sua personale esigenza di comprensione, troverà
una lunga serie di “accadimenti in deroga” al D. Lgs. 62/2017. Cioè, tu vuoi
sapere se l’anno scolastico 2019-2020 è valido? Leggi il D. Lgs. 62/2017! Vuoi
sapere se tuo figlio sarà promosso? Leggi il D. Lgs. 62/2017! Vuoi sapere se
tuo figlio sarà ammesso all’esame di Stato? Leggi il D. Lgs. 62/2017! Vuoi
sapere se tutta questa dad che porta tuo figlio a sottrarti il pc sei ore al
giorno è obbligatoria? Non lo puoi sapere! Vuoi sapere se e come tuo figlio
sarà valutato? Leggi il D. Lgs. 62/2017!
Come dire? Il
cittadino dovrebbe essere un esperto giurista!
Ma d’altra
parte c’era da aspettarselo: in questo periodo, non potendo viaggiare,
sostituiamo le bla-bla-cars’ con le bla-bla-laws.
Questo è il
DL 22/2020: una sorta di Midspring Night’s Dream. Lo abbiamo atteso sin dal 3
aprile, è stato pubblicato nottetempo tra l’8 ed il 9 aprile e non ha fornito
alcuna utile indicazione.
Certo che,
volendo collegare questo inutile sogno infranto con la famosa opera shakespeariana,
saprei bene a chi affidare la parte di Oberon perché lui è il re che decide di
riportare la normalità nel bosco incantato.
E, per dirla
proprio tutta, saprei bene anche a chi fornire le orecchie d’asino!