Le mani continuerò a lavarle, a prescindere, sebbene questa precauzione
appaia, ai miei profani occhi, piuttosto pilatesca.
Vorrei, invece, informare gli alunni delle mie sei classi, i miei colleghi
ed i miei conoscenti del fatto che - durante queste brevi vacanze di carnevale
- ho rinunciato a Venezia (dove vive una mia nipote) ed ho rinunciato a Milano
(dove vivono i miei adorati nipotini). Per un autoimposto senso di
responsabilità in quanto ciò che il MIUR ci aveva comunicato all’inizio di
febbraio non ha più alcun valore! Prima si parlava di un virus presente solo
nella lontana Cina, ora si parla della sua presenza in Italia e, scusate, ma il
solo blocco dei viaggi d’istruzione (deciso OGGI dal MIUR) appare, ai miei
profani occhi, una specie di pannicello caldo.
Dunque, pur continuando a lavarmi le mani 100 volte al giorno per almeno 20
secondi alla volta, desidererei ricevere rassicurazioni analoghe dei miei
studenti, dei miei colleghi, dei miei conoscenti: avete frequentato zone
focolaio? siete stati in Cina ultimamente? avete incontrato persone rientrate
da zone dichiarate a rischio?
Sappiatelo: dobbiamo essere noi responsabili perché le misure governative
messe in atto fino ad ora non hanno impedito la diffusione del COVID-19 nella
nostra nazione. Ed essere responsabili non significa affatto essere razzisti.
Ma talvolta, etichettare qualcuno come razzista è più facile che definirlo
responsabile perché “responsabilità” è una parola grossa!
Incomprensibile per molti.
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