domenica 23 febbraio 2020

ليست المدارس وكالات سَفَريّاتٍ


A me piace essere chiara e diretta, così ho pensato che – probabilmente – il titolo in arabo fosse maggiormente comprensibile a quanti conoscono poco la lingua italiana.

Quindi, non per polemizzare ad ogni costo, ma il Ministro Azzolina come ha potuto pensare di inviare una circolare alle scuole SOLO stoppando i viaggi d’istruzione?

Forse non le è chiaro quante realtà diversificate si possano incrociare nelle istituzioni scolastiche; forse le è sfuggito che ogni singola agenzia formativa attende INDICAZIONI precise; magari non sa che molti docenti sono in grado di organizzare videolezioni con i propri studenti; verosimilmente non conosce la normativa che impone la presenza di un medico competente che, nominato dal datore di lavoro in tutte le attività lavorative per le quali è obbligatoria la sorveglianza sanitaria degli esposti a rischio, deve essere in possesso di particolari titoli e specializzazioni mediche espressamente previste all’articolo 38 del decreto 81 ed i suoi obblighi sono descritti dall’art. 25 dello stesso D.lgs. 81/08.

E allora, pur risultando immane, gravoso ed importante tutto il lavoro svolto dal Ministero della Salute, è evidente che se il responsabile del Ministero dell’Istruzione non è in grado di recepirne le indicazioni al fine di diffonderle capillarmente alle Istituzioni scolastiche, gran parte del lavoro sarà vanificato da un’incompetenza ampiamente palesata.

Dunque non si tratta solo di ignoranza delle norme, di scarsa conoscenza della lingua italiana o di irresponsabilità totale: si tratta di una sorta di inappropriatezza comunicativa. Grave!

Così nel ricordare L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello dell’impareggiabile Oliver Sacks, diremo che gli insegnanti d’Italia si trovano in presenza del Ministro che scambiò le scuole per agenzie di viaggi in una totale contraffazione della realtà; in un completo stravolgimento interpretativo della realtà scolastica.

E allora, dichiarandolo nel titolo, lo ripetiamo
in francese: Les écoles ne sont pas des agences de voyages;
in tedesco: Schulen sind keine Reisebüros;
in inglese: Schools are not travel agencies.

Per gli appassionati, per i veri cultori dell’italico idioma, diremo solo:

LE SCUOLE NON SONO AGENZIE DI VIAGGIO

Lavarsi le mani.


Le mani continuerò a lavarle, a prescindere, sebbene questa precauzione appaia, ai miei profani occhi, piuttosto pilatesca.

Vorrei, invece, informare gli alunni delle mie sei classi, i miei colleghi ed i miei conoscenti del fatto che - durante queste brevi vacanze di carnevale - ho rinunciato a Venezia (dove vive una mia nipote) ed ho rinunciato a Milano (dove vivono i miei adorati nipotini). Per un autoimposto senso di responsabilità in quanto ciò che il MIUR ci aveva comunicato all’inizio di febbraio non ha più alcun valore! Prima si parlava di un virus presente solo nella lontana Cina, ora si parla della sua presenza in Italia e, scusate, ma il solo blocco dei viaggi d’istruzione (deciso OGGI dal MIUR) appare, ai miei profani occhi, una specie di pannicello caldo.



Dunque, pur continuando a lavarmi le mani 100 volte al giorno per almeno 20 secondi alla volta, desidererei ricevere rassicurazioni analoghe dei miei studenti, dei miei colleghi, dei miei conoscenti: avete frequentato zone focolaio? siete stati in Cina ultimamente? avete incontrato persone rientrate da zone dichiarate a rischio?

Sappiatelo: dobbiamo essere noi responsabili perché le misure governative messe in atto fino ad ora non hanno impedito la diffusione del COVID-19 nella nostra nazione. Ed essere responsabili non significa affatto essere razzisti.

Ma talvolta, etichettare qualcuno come razzista è più facile che definirlo responsabile perché “responsabilità” è una parola grossa!

Incomprensibile per molti.