Ingenuamente, pensavo che sarebbe stata una vera fortuna avere un collega come
presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati!
Poi, le prime dichiarazioni
di Luigi Gallo, il collega, hanno destato qualche perplessità. “Bisogna aprire
gli istituti anche il pomeriggio con il tempo pieno al Sud per recuperare il
ritardo con il resto del Paese e la sera per attività con tutti cittadini,
giovani, adulti e anziani come diffusi presìdi culturali.”
Mi domando e domando al
collega: il recupero del ritardo del sud va effettuato SOLO aprendo gli
“istituti”? Ma di quali “istituti” si parla? CHI dovrebbe aprire gli
“istituti”? E COSA, esattamente, si dovrebbe proporre a tutte le ore di
giorno-pomeriggio-sera a tutte le componenti della società civile? DOVE,
precisamente, si dovrebbero svolgere le attività di intrattenimento
mattutino-pomeridiano-serotino? Forse negli istituti scolastici privi di
agibilità di cui è costellato il territorio italiano? PERCHÉ tanti cittadini
onesti e laboriosi, di ogni età e censo, dovrebbero frequentare questi
“istituti”? Il QUANDO è chiaro: sempre!
Così abbiamo esaurito il
principio cardine della buona informazione: la regola delle 5 W sarebbe stata
soddisfatta se il collega-presidente avesse meglio espresso il proprio
pensiero…
Ma resta ancora un chiarimento
che si rende necessario, leggendo la chiosa delle prime dichiarazioni
rilasciate dal collega Gallo: “lo Stato deve esserci soprattutto in zone con
alto disagio economico e sociale con l’apertura dei presìdi scolastici e
finanziamenti opportuni per invertire il paradigma della cultura e
dell’istruzione nel nostro Paese”.
Ecco, qui si è espresso
definitivamente il concetto di apertura H24 dei presìdi scolastici: modello
Pronto Soccorso! Pare che il collega abbia una sorta di fissazione a riguardo,
perché la spiega - giustificando e motivando tale proposta - esprimendo una
chiara volontà di “invertire il paradigma della cultura e dell’istruzione nel
nostro Paese”!
Mi domando e domando al
collega, COSA voglia esattamente invertire! Ma, posta in questo modo, la
domanda rischia di essere troppo generica, quindi preferisco dettagliarne il
contenuto.
Dichiarare di voler invertire
il paradigma dell’istruzione, significa svuotare di ogni valore il
sistema-scuola italiano. E un collega dovrebbe conoscere in modo approfondito
il valore della scuola, della formazione, delle scelte pedagogiche e didattiche
della scuola italiana! Inoltre, il collega-presidente propone attività NON
menzionate nel Contratto per il Governo del Cambiamento Lega-M5S.
Ottimisticamente, pensavo di
non dover procurare un breve riassunto del Contratto ad un collega. Ma è una
mansione non ardua...
Pagina 16 - CULTURA
(valorizzazione dei Beni Culturali).
Pagina 41 - SCUOLA (valorizzazione del personale docente, abolizione delle
classi numerose che mi rifiuto di chiamare “pollaio” per rispetto nei confronti
di tutti gli alunni del mondo; abolizione del precariato e progressivo
ridimensionamento della Buona Scuola).
Pagina 55 - UNIVERSITÀ E RICERCA (valorizzazione della ricerca e dell’AFAM).
Questo, in sintesi, il
contenuto del contratto: 58 paginette facili facili che racchiudono in tre
paginette (16, 41 e 55) i temi cari a chi nella scuola vive e a chi di cultura
si nutre!
Quindi, collega Gallo, pur
rendendomi conto del fatto che questa è la tua seconda (dunque ultima)
legislatura, vorrei chiederti di rasserenarti. Forse, se farai un altro po’ di
ammuijna, la Casaleggio & Co. ti consentiranno di non entrare mai più in
una scuola come docente. Forse ti consentiranno di conservare ruolo e poltrone
attuali. Forse ti garantiranno un tempo aggiuntivo perché tu possa leggere bene
la Buona Scuola e il Contratto di Governo del Cambiamento.
In ogni caso, Gallo, stai
sereno e ricorda che... adda passà a nuttàta!