Questo è.
E’
abusivo perché la carica ricoperta da quest’uomo gli è stata conferita dai
Leopoldini, che non sono certamente rappresentanti degli italiani.
E’
affabulatore perché nel commentare il mancato raggiungimento del quorum al
referendum del 17 aprile ha inteso raccontare agli italiani la vetusta storiella
“dei buoni e dei cattivi”, definendosi il “buono” per eccellenza: colui che ha
salvato 11.000 posti di lavoro e, addirittura unendosi in un brindisi virtuale
con gli 11.000 che domani potranno tornare serenamente a lavorare per merito
suo… Conseguentemente i “cattivi”, secondo la teoria dell’inarrestabile
affabulatore abusivo, sarebbero tutti coloro i quali, esercitando il diritto di
voto, NON avrebbero consentito agli 11.000 di tornare al lavoro questa mattina.
Io non
posso né voglio credere che un solo italiano abbia potuto accettare le parole
del Renzie.
Perché il Referendum del 17 aprile poneva la questione della DURATA delle
concessioni: il quesito chiedeva di abrogare
la norma, introdotta nella legge di stabilità entrata in vigore il 1 gennaio
2016, che permetteva di estendere una concessione “per la durata di vita utile
del giacimento”, cioè per un tempo indefinito. Se avesse prevalso il SI quella
frase sarebbe stata cancellata e si sarebbe conservata la normativa italiana e
comunitaria secondo la quale tutte le concessioni per lo sfruttamento di
idrocarburi o di risorse minerarie, a terra o in mare, hanno durata di
trent’anni, con possibilità di proroghe per altri complessivi venti. Cioè si
sarebbe cancellata un’anomalia perché è insolito che una risorsa dello stato,
cioè pubblica, sia data in concessione senza limiti di tempo prestabiliti. Quindi se avesse prevalso il SI le piattaforme
oggi in attività avrebbero continuato a lavorare fino alla scadenza della
concessione (o dell’eventuale proroga).
E’ un affabulatore perché, ancora una volta, l’ennesima da quando ha
abusivamente occupato la poltrona di Presidente del Consiglio, ha spostato l’attenzione
degli italiani su questioni totalmente infondate, prive di qualunque aggancio contestuale
alla realtà degli eventi. La questione degli 11.000 posti di lavoro salvati dal
Renzie è stata una delle sue tante cadute di stile: non è accettabile ascoltare
simili dichiarazioni che offendono il buon senso di chi ascolta. Semplicemente perché
questo Referendum NON chiedeva agli italiani se desiderassero mantenere o
troncare (già da questa mattina) 11.000 posti di lavoro!
E’ un
affabulatore perché, nel raccontare la storiella del diciottenne che gli scrive
una mail per chiedergli un consiglio riguardante l’opportunità di recarsi a
votare ha inteso far credere di essere una guida carismatica per tutti i
giovani di belle speranze. Spostando, di fatto, ancora una volta, l’attenzione dal
problema vero: da Presidente del Consiglio non avrebbe dovuto MAI invitare all’astensionismo.
Ma tanto lui è lui!
E’ inarrestabile perché ogni giorno
ha una storiella da raccontare; ogni giorno sforna slogan che poi, puntualmente,
si rivelano infondati sia nel merito, sia nel metodo; ogni giorno parla e
sparla. E’ davvero inarrestabile quest’uomo…
E’ inarrestabile anche perché, nel
diritto anglosassone esiste l’impeachment
che è un procedimento d’incriminazione promosso contro rappresentanti della
pubblica amministrazione che si siano resi colpevoli di reati nell’esercizio delle
loro funzioni. Nell’ordinamento italiano, invece, il termine impeachment non ha valore
tecnico-giuridico anche se, nell’uso giornalistico indica il procedimento
speciale di accusa contro il capo dello stato o un alto esponente del governo.
Dunque, essendo un inarrestabile affabulatore
abusivo, vogliamo almeno spiegargli che un pochino di impeachment gli farebbe comprendere meglio come rivolgersi alle
italiche genti? In determinate situazioni è un peccato essere in Italia: il
luogo in cui gli abusivi non vengono perseguiti; gli affabulatori ricoprono
incarichi abusivi e gli affabulatori abusivi sono inarrestabili anche se
invitano all’astensionismo.